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PESARO - E’ stata depositata in tribunale la perizia del consulente tecnico nominato dalla Procura di Pesaro Gianfranco Del Prete nell’inchiesta Affidopoli. L’esperto ha passato al setaccio telefonini, computer e altri dispositivi in possesso dei cinque indagati, estraendo 2 terabyte di materiale digitale e informatico. Per la copia forense dei dati Del Prete ha avuto a disposizione tre settimane in più rispetto ai 20 giorni concessi inizialmente dalla Procura, per alcuni problemi tecnici emersi in uno dei supporti informatici. La perizia, il cui incarico era stato affidato a inizio novembre nel corso dell’incidente probatorio, si è concentrato su telefonini e computer di tre degli indagati. L’ex capo di gabinetto del sindaco Franco Arceci, indagato per concorso in corruzione. Il dirigente Eros Giraldi e il funzionario dei Lavori pubblici Loris Pascucci, indagati per falso. Già effettuata in precedenza la copia forense dei dati contenuti nei telefonini e computer dell’ex coordinatore degli eventi comunali nel mandato di Matteo Ricci Massimiliano Santini. E al presidente delle associazioni Opera Maestra e Stella Polare Stefano Esposto, entrambi indagati per concorso in corruzione. I dispositivi informatici erano stati sequestrati e poi restituiti ai due nel corso delle perquisizioni domiciliari. Polizia e Guardia di Finanza, in più di un’occasione avevano anche perquisito alcuni uffici comunali, sequestrando, oltre ai dati informatici, anche una grande mole di materiale cartaceo tra delibere e altri atti amministrativi. Tra le determine nel mirino degli inquirenti, quella da 20 mila euro per realizzare il murales in omaggio a Liliana Segre. Ma nella determina riferiti a lavori idraulici. E ancora indagini sulle sponsorizzazioni, sugli affidamenti del Cascone di Valentino Rossi in piazzale D’Annunzio, del Palio dei Bracieri e Festival della Pizza Rossini. L’ammontare complessivo degli affidamenti, che riguardano Opera Maestra e Stella Polare, si aggira sui 600 mila euro. Il tutto senza avvalersi di dipendenti ma affidandosi ai volontari e risultando esenti dal Documento unico di regolarità contributiva. E non iscritte al Registro unico nazionale del terzo settore. Ora si attenderà il procedimento di chiusura delle indagini da parte della Procura e l’eventuale richiesta di rinvio a giudizio.
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