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Momenti di tensione all’ospedale Civile di Pescara, dove si è presentata una coppia di Venafro per avere una cartella clinica attesa da oltre due mesi. A raccontare la vicenda Francesco, l’operaio di Venafro che a causa della mancanza della cartella clinica non ha potuto effettuare la riabilitazione e, dunque, non è potuto tornare al lavoro. "Mi sono sottoposto a un intervento al Reparto di Ortopedia questa estate - ricorda - per ricomporre la caviglia per un trismalleolare. Ho inviato una serie di email per avere, tramite posta, abitando a Venafro, la cartella per avviare la riabilitazione e sottopormi a visita aziendale per tornare al lavoro. Nonostante le numerose sollecitazioni dal due di ottobre della cartella nessuna traccia oggi ho la visita di controllo e il dottore mi chiederà come mai dopo oltre due mesi la caviglia è ancora in questo stato." "Abbiamo più volte contattato telefonicamente l’Ufficio - racconta Irene, la compagna di Francesco - ma siamo stati letteralmente presi in giro, ho dovuto noleggiare una carrozzina e dopo oltre due mesi Francesco gira ancora con le stampelle e non può tornare a lavorare." Nei momenti concitati è intervenuta anche la polizia che ha provato a riportare la calma, Irene ha registrato anche le telefonate intercorse in questi mesi con gli impiegati dell’Ufficio Cartelle Cliniche, in una di queste si sente un dipendente Asl che dice "questi qua hanno davvero scocciato...". "Il mio compagno è anche diabetico - aggiunge Irene - e il trattamento che abbiamo ricevuto è disumano, al contrario del Reparto di Ortopedia dove sono stati magnifici". Dopo l’interessamento del direttore generale Michitelli l’intervento, in persona, del direttore sanitario Valterio Fortunato che si è preoccupato di consegnare la cartella clinica alla coppia. "Il caso è stato risolto grazie alla preziosa collaborazione della famiglia, alla quale va il nostro ringraziamento per la disponibilità dimostrata”, ha dichiarato all’Ansa il direttore sanitario Fortunato, precisando che, purtroppo, il problema è derivato da un disguido dell’Ufficio, attualmente oggetto di una ristrutturazione organizzativa finalizzata a prevenire simili situazioni in futuro.