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PESARO - Le bollette dell’acqua alle stelle che stanno arrivando nelle buche delle lettere dei pesaresi. La Tari con l’ultima delle quattro tranche saldata di recente. E in arrivo per i pesaresi e turisti c’è l’aumento di altre tasse, dall’Imu all’Irpef fino alla tassa di soggiorno. E’ quanto contenuto nel bilancio di previsione, che lunedì verrà votato in consiglio comunale a Pesaro. Questa mattina il centrodestra ha presentato una raffica di mozioni ed emendamenti che verranno sottoposti alla giunta e alla maggioranza nella prossima seduta d’assise, con l’obiettivo di spingere l’amministrazione a rivedere le scelte in materia di pressione fiscale. "Pesaro si prepara ad un Natale amaro e ad una vera stangata, con un aumento generalizzato delle tasse che peserà per circa 2,2 milioni di euro sulle spalle delle famiglie e delle imprese - intervengono i gruppi consiliari di centrodestra di Pesaro Fratelli d’Italia (Daniele Malandrino, Michele Redaelli, Serena Boresta, Cristina Natalia Canciani, Giovanni Corsini), Pesaro Svolta (Marco Lanzi, Giulia Marchionni), Lega (Dario Andreolli) e Forza Italia (Mauro Marinucci, Giovanni Dallasta, Antonio Bartolomei) - L’addizionale Irpef da sola vale 1,9 milioni di euro in più, a cui si aggiungono 230.000 euro derivanti dall’aumento dell’Imu. Non basta: anche i turisti saranno colpiti dalla revisione della tassa di soggiorno, che porterà nelle casse del Comune circa 60.000 euro, ma che rischia di penalizzare l’intero comparto turistico della città, rendendo meno competitivi camping e agriturismi. Come se non bastasse, arrivano anche i rincari della Tari, già previsti intorno al 4,5%, e quelli delle bollette dell’acqua schizzate alle stelle. A pagarne le spese con l’Irpef saranno soprattutto redditi bassi che riceveranno aumenti a due cifre percentuali e con l’Imu commercianti ed artigiani. Invece di riorganizzare da subito la macchina amministrativa per rendere l’ente più efficiente e capace di fronteggiare i cambiamenti, Biancani si è ostinato per mesi a navigare a vista. Non si può ignorare, per esempio, che il Comune è stato per mesi senza un segretario generale, e senza un dirigente finanziario dedicato per pianificare una gestione finanziaria ed una pianificazione di prospettiva"."Di fronte a questi aumenti indiscriminati, il tentativo del sindaco di parlare di “spending review” risulta risibile. Biancani si limita a tagliare trasferte degli assessori e auto di servizio, spese che ora definisce inutili o sprechi. Ma se erano davvero tali, perché non sono state eliminate prima? Quale di quelle trasferte Biancani considera uno spreco e non fatte nell’interesse della città? E soprattutto, perché non toccare il suo staff personale visto che il suo è l’unico caso in cui un sindaco si circonda di due capi di gabinetto? I numeri parlano chiaro: Biancani incassa dai pesaresi molto più di quanto dice di non ricevere dallo Stato. Le minori entrate statali erano note da tempo e sono irrisorie rispetto agli aumenti delle tasse decisi dal Comune. Scaricare la responsabilità su altri è solo un modo per mascherare una gestione che, anziché cercare soluzioni, scarica i costi sui cittadini. Anche sul piano politico, il sindaco appare sempre più isolato. La sua protesta contro il governo, andata in scena in piazza pochi giorni fa, si è rivelata un fallimento totale, con appena quattro sindaci “amici al bar” a sostenerlo. Un’immagine desolante che testimonia l’assenza di una strategia credibile e la debolezza della sua posizione".
"Come se tutto questo non bastasse, il Documento Unico di Programmazione (DUP) presentato dall’amministrazione è confuso e pieno di contraddizioni, l’ennesima dimostrazione di una mancanza di visione chiara per la città come dimostrano questi primi mesi pieni di gaffe e confusione su tutti gli argomenti. I pesaresi meritano un’amministrazione trasparente e responsabile, che sappia gestire le risorse in modo oculato senza gravare ulteriormente sulle famiglie e sulle imprese. Ci aspettavamo ben altro dal neo sindaco Biancani, non certo questa stangata di Natale”.