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ASCOLI PICENO - In queste ore il cadavere della 45enne uccisa in casa dal marito viene sottoposta a Tac, mentre domani mattina verrà eseguita l’autopsia. Intanto i carabinieri di Ascoli Piceno stanno sentendo persone che negli ultimi tempi hanno frequentato Emanuela Massicci e suo marito Massimo Malavolta. Si vuole capire se nelle scorse settimane, ma anche più indietro nel tempo, c’erano state avvisaglie che qualcosa non andava all’interno della coppia scatenando la furia omicida dell’uomo che ieri mattina ha assassinato la donna, mentre in un’altra stanza dell’abitazione di Ripaberarda, a Castignano, erano presenti i loro due bambini. Emanuela era maestra elementare, ma senza una cattedra tutta sua. Veniva quindi chiamata per le supplenze. L’ultima è stata dal 14 ottobre al 25 novembre, all’Isc don Giussani di Ascoli Piceno, che l’aveva destinata al plesso della frazione ascolana di Poggio di Bretta. Da quanto sta emergendo, la donna non era preoccupata per sé stessa, non aveva manifestato paure o altro da far sospettare una situazione difficile. Era in verità preoccupata per la salute di uno dei figli, tanto da aver preso diversi permessi per sottoporlo a visite mediche. Per motivi suoi di salute si era assentata l’ultima settimana dal lavoro. I militari dell’Arma stanno cercando di capire per quale patologia gli erano stati rilasciati i certificati. Intanto i genitori della donna hanno nominato un loro legale, l’avvocato Nazario Agostini, per poter seguire gli accertamenti medici disposti dalla Procura di Ascoli. "Darò il mio contributo al compiuto accertamento del fatto - ha detto Agostini - è quanto debbo allo straziante ma dignitoso dolore della famiglia di Emanuela e ai due bambini che sono amorevolmente accuditi dai nonni materni".

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