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ASCOLI PICENO – Gli agenti della Questura di Ascoli Piceno hanno arrestato, lo scorso 18 dicembre, due fratelli di origine marocchina, rispettivamente di 41 e 32 anni, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Durante una perquisizione nella loro abitazione a Spinetoli, la Polizia ha trovato circa 15 chili di marijuana e 44 grammi di cocaina, nascosti in una porzione della palazzina in cui vive stabilmente uno dei due fratelli, che in quei giorni ospitava il fratello minore.
Nonostante entrambi risultino regolarmente residenti in Italia e lavorino con contratti a tempo indeterminato presso aziende del territorio, i due sono stati arrestati e trasferiti nel carcere di Marino del Tronto.
Difesi dall’avvocata Annalisa Corradetti, questa mattina i fratelli sono comparsi davanti al gip del tribunale di Ascoli Piceno, Annalisa Giusti, in videoconferenza dal carcere. Entrambi hanno respinto le accuse, dichiarando la propria estraneità ai fatti. Secondo la loro versione, la porzione di casa in cui sono stati trovati gli stupefacenti era stata subaffittata a un terzo soggetto, di cui hanno fornito il nome, e che sarebbe presente nella proprietà solo saltuariamente per motivi di lavoro.
Il gip ha convalidato l’arresto, ma si è riservato di decidere sulla richiesta della difesa di concedere ai fratelli la scarcerazione o gli arresti domiciliari, con il permesso di recarsi al lavoro. La Procura, invece, ha chiesto che i due restino detenuti nella casa circondariale ascolana, sottolineando la gravità delle accuse e l’entità del quantitativo di droga sequestrato.
Le indagini proseguono per verificare la veridicità della versione fornita dagli arrestati e per accertare l’eventuale coinvolgimento del terzo soggetto indicato. Il sequestro rappresenta uno dei più significativi colpi inferti al traffico di stupefacenti nella provincia di Ascoli negli ul