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L’AQUILA - Nelle ultime ore un gruppo di finanzieri delle Fiamme gialle con sci e ramponi ai piedi ha raggiunto la zona sul Gran Sasso in cui dovrebbero trovarsi i due escursionisti riminesi dispersi da domenica: Luca Perazzini e Cristian Gualdi.
Ma non trovando nessuna traccia sono tornati indietro, date le condizioni meteorologiche non ancora buone e il rischio valanghe marcato (3 su una scala di 5) nella cosiddetta Valle dell’Inferno, a quota 2.200 metri.
Gli elicotteri invece torneranno a alzarsi in volo solo nella giornata di venerdì, proprio perché le raffiche di vento sono ancora troppo forti.
"Non possiamo mettere a repentaglio la vita di decine di soccorritori. Chi fa soccorso sa che bisogna lavorare con sicurezza", ha spiegato Daniele Perilli, presidente del Soccorso Alpino e Speleologico Abruzzo, a proposito delle ricerche dei due alpinisti di 42 e 48 anni scivolati in un canalone nel tentativo di raggiungere il Corno Grande (2914 metri).
Uno di loro sarebbe anche ferito. Per loro si teme il peggio, soprattutto per il rischio ipotermia, visto che di notte le temperature scendono di parecchi gradi sotto lo zero, ma la speranza non è ancora svanita.
A tal proposito il presidente Marco Marsilio ha scritto un messaggio su Facebook: “La gioia di questi giorni natalizi è turbata dal costante pensiero per i due alpinisti romagnoli dispersi sul Gran Sasso. Continuiamo a sperare di poterli ritrovare vivi, nonostante le estreme condizioni metereologiche. Un ringraziamento speciale ai volontari del Soccorso Alpino, della Protezione Civile e delle forze armate che stanno dedicando questi giorni di festa alla loro ricerca, affrontando enormi pericoli”.
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