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Erano a pochi metri l’uno dall’altro Cristian Gualdi e Luca Perazzini quando i soccorritori li hanno recuperati senza vita nel Vallone dell’Inferno, a 5 giorni dall’sos che loro stessi avevano lanciato da 2.700 metri di quota, sul Gran Sasso. Le due vittime, rispettivamente di 48 e 42 anni erano ben più che semplici alpinisti esperti. Erano amici e colleghi stimati.
Originari di Santarcangelo di Romagna, nel riminese, avevano tanto in comune:a partire dalla passione per la montagna. Gualdi, 48 anni, era il titolare di Top Infissi, un’azienda specializzata nella produzione di porte e finestre con sede nella vicina Savignano sul Rubicone.
Luca Perazzini, più giovane di sei anni, lavorava da oltre due decenni alla Nuova Cei, una ditta di impianti elettrici a Santarcangelo. Il primo era sposato, il secondo fidanzato, ma entrambi senza figli. La passione per l’alpinismo li aveva portati a condividere numerose avventure. La stessa che li ha portati via dall’affetto dei loro cari in queste festività natalizie. Erano "grandi sportivi. Insieme in questi anni hanno compiuto tante imprese in montagna", raccontano gli amici che li hanno definiti "due esperti alpinisti e due ragazzi d’oro".
Vantavano scalate su cime come il Monte Bianco e il Monte Rosa, poi la terribile tragedia sul Gran Sasso. Le bandiere del Municipio di Santarcangelo sono a mezz’asta. Durante le messe di Natale, i parroci locali hanno dedicato preghiere ai due alpinisti, ma il miracolo di trovarli in vita non è avvenuto.
Le salme sono state trasferite all’ospedale di Teramo per il riconoscimento cadaverico da parte dei parenti. Tutto l’Abruzzo è rimasto profondamente scosso dall’ennesima tragedia avvenuta sulle cime delle sue montagne. Il presidente Marco Marsilio ha espresso in un post il cordoglio della Regione ringraziando allo stesso tempo i soccorritori, per il grande impegno nonostante le condizioni meteo avverse e che per due giorni li avevano bloccati in un rifugio, con la funivia fuori uso.