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PESARO - Hanno assistito all’accoltellamento della madre in diretta. Il figlio più grande, di 14 anni, ha detto al padre, che cosa stessa facendo.
Al tribunale di Pesaro si è tenuto l’incidente probatorio per l’omicidio di Ana Cristina Correia Duarte, la mamma 38enne di origine brasiliana, uccisa a coltellate dal marito Ezio Di Levrano la notte del 6 settembre nell’abitazione di Saltara della coppia.
Davanti al gip erano presenti i tre figli della coppia, di 6, 13 e 14 anni e l’indagato, accusato di omicidio volontario. I tre ragazzi, secondo quanto riferito dall’avvocato di parte civile Francesca Conte, hanno detto di aver assistito in diretta all’uccisione della madre. Il maggiore dei tre fratelli ha cercato di intervenire. Ma purtroppo non ha potuto fare niente per salvarla. I tre figli al momento si trovano in una comunità protetta e, come ha sottolineato il loro legale, stanno elaborando lentamente quanto accaduto quella tragica notte. Sulla collocazione dei tre ragazzi nel momento in cui Di Levrano accoltellava Ana Cristina, l’avvocato Salvatore Asole, che difende l’indagato, non è dello stesso avviso, in quanto secondo la sua ricostruzione, i tre giovani sarebbero intervenuti in un momento successivo, rispetto agli istanti nei quali il 54enne sferrava le pugnalate.
L’uomo avrebbe scoperto qualche giorno prima del 6 settembre, una relazione extra coniugale della 38enne. Da qui la convinzione, sostenuta da Asole, che si sia trattato di un delitto d’impeto.
Da chiarire quale sia stata la scintilla che la sera dell’omicidio abbia fatto scattare la violenza del 54enne. Su questo aspetto, il legale difensivo non si pronuncia, ricordando che c’è un accertamento tecnico informatico in corso. Non si esclude che quella sera la Duarte abbia ricevuto una telefonata o una video chiamata, che possa aver fatto scattare l’impeto del marito. La procura ora dovrà decidere se chiudere le indagini in tempi rapidi. Prossimo appuntamento l’udienza preliminare, davanti ad un gip differente rispetto al giudice che ha ascoltato i minori e Di Levrano nel corso dell’incidente probatorio.