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Oggi pomeriggio sarà eseguita l’autopsia sul corpo di Fabiana Piccioni, la 46enne di Giulianova scomparsa alcuni giorni fa e ritrovata bruciata in via Cavoni, al confine con Mosciano. L’esame, disposto dal pubblico ministero Greta Aloisi, sarà condotto dal medico legale Antonio Tombolini.

Il primo esame cadaverico ha escluso segni di violenza da arma da fuoco, coltello o strangolamento. Inoltre, non sono stati trovati segni di difesa sulle mani, come unghie o polpastrelli danneggiati, indicando l’assenza di reazioni da parte della vittima. Questo fa ipotizzare che Fabiana possa essere stata trasportata in via Cavoni già priva di vita e poi bruciata, probabilmente con l’uso di un liquido infiammabile spruzzato sugli arti inferiori. La combustione, però, sembra essersi arrestata prima di distruggere completamente il corpo. L’autopsia dovrà anche stabilire se la vittima ha subito violenza sessuale.

Un aspetto cruciale sarà l’analisi di eventuali tracce di dna estranee al corpo di Fabiana. Se presenti, potrebbero fornire indizi utili per identificare l’autore del crimine.

Fabiana era uscita di casa il 2 gennaio senza lasciare alcuna traccia, se non una breve telefonata alla madre il giorno successivo, in cui non fece in tempo a parlare. La sua condotta quella mattina era stata del tutto normale, come durante le feste natalizie: aveva preso il caffè e poi deciso di uscire, senza che ci fosse alcun segno di preoccupazione. Ma da quel momento, Fabiana non è più tornata a casa. La telefonata alla madre, breve e confusa, aveva sollevato il primo sospetto. Con il passare delle ore, l’apprensione dei familiari si trasformò in paura, tanto che i genitori presentarono denuncia ai carabinieri di Giulianova. Le ricerche, però, non hanno dato risultati fino a ieri.

Ieri pomeriggio alcuni cacciatori, durante una passeggiata in via Cavoni, hanno notato qualcosa di strano ai margini della strada, un’area in cui vengono frequentemente abbandonati rifiuti. Dopo aver fatto la macabra scoperta, è scattato l’allarme. I carabinieri del Comando provinciale di Teramo e della compagnia locale sono intervenuti rapidamente, trovando un corpo parzialmente carbonizzato. Sebbene inizialmente fosse difficile identificare la vittima, gli investigatori hanno avuto il sospetto che potesse trattarsi di Fabiana. Un tatuaggio visibile ha confermato l’intuizione, trasformandola in certezza. Ora, con l’autopsia, si spera di ottenere risposte e di fare luce su questa tragica vicenda.

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