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GIULIANOVA - Non un omicidio, ma un arresto cardiocircolatorio probabilmente causato da un cocktail di droghe. L’autopsia sul corpo di Fabiana Piccioni, la 46enne ritrovata senza vita giovedì scorso in una zona isolata lungo via Cavoni, ha chiarito che la donna è morta per infarto, dopo aver assunto cocaina mescolata, forse, con oppiacei. Non sono stati rinvenuti segni di violenza né tracce di fumo nei polmoni, confermando che il tentativo di dar fuoco al corpo è avvenuto post mortem.

Gli esami tossicologici, ancora in corso, dovranno stabilire se si sia trattato di un’overdose. A eseguire l’autopsia è stato il medico legale Antonio Tombolini, alla presenza del consulente di parte Francesco Genua.

Il cadavere di Fabiana è stato trovato seminudo e parzialmente carbonizzato. Nel pomeriggio di ieri, i genitori della donna, assistiti dall’avvocato Francesco Manisco, sono stati ascoltati dal sostituto procuratore Greta Aloisi. Avevano denunciato la scomparsa della figlia venerdì scorso, indicando il nome di un amico con cui Fabiana aveva passato del tempo prima di sparire. L’uomo, che avrebbe lasciato Giulianova nei giorni successivi, al momento non risulta indagato, e nel fascicolo d’indagine non compare una chiara ipotesi di reato.

Nonostante sia stato escluso il femminicidio, gli inquirenti stanno indagando su chi abbia trascorso le ultime ore con la donna, ipotizzando che non sia stato prestato soccorso al momento del malore e che il corpo sia stato poi abbandonato. Questo “amico” sarà sentito nelle prossime ore come persona informata sui fatti.

Fabiana ha trascorso con lui la notte di Capodanno. Successivamente, il 3 gennaio, è stata vista prendere un caffè in un bar di Giulianova. L’ultima telefonata, sempre lo stesso giorno, è stata alla madre, rassicurandola di stare bene. Gli investigatori stanno analizzando i tabulati telefonici e cercando indizi legati alla bicicletta, ai vestiti e al cellulare della vittima, tutti al momento irreperibili. Resta da chiarire se il trasporto del corpo e il tentativo di bruciarlo siano stati compiuti da una sola persona o da più individui.

«Abbiamo piena fiducia nell’operato della magistratura – ha dichiarato il sindaco Jwan Costantini, che ha incontrato i genitori di Fabiana – ma, indipendentemente dalla causa della morte, qualcuno dovrà spiegare come sia finita in quelle condizioni in via Cavoni, senza vestiti né oggetti personali».

Stamattina gli investigatori sono tornati sul luogo del ritrovamento per completare i rilievi, ispezionando aree che la scarsa visibilità della sera precedente non aveva permesso di esaminare. La Giulianova Patrimonio ha collaborato con un’opera di disboscamento per facilitare il lavoro delle autorità

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