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“La situazione che si registra ormai da troppo tempo nel carcere teramano di Castrogno, nel silenzio degli enti competenti, è indegna di un paese civile. Nonostante le numerose sollecitazioni dei sindacati e le richieste di intervento che io stesso, fin dal 2019, ho rivolto prima all’allora Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e successivamente all’attuale Ministro Carlo Nordio, ad oggi tutte le promesse, anche quelle relative alle assunzioni da parte del sottosegretario Delmastro, annunciate nel corso di una vera e propria passerella politica elettorale al carcere di Castrogno, sono rimaste lettera morta. Per questo, facendo mio ancora una volta il grido di dolore che arriva dai sindacati di categoria, domani tornerò a scrivere al Ministro Nordio per rappresentare, ancora una volta, la drammatica situazione che si vive nel penitenziario teramano e chiedere interventi risolutivi e concreti e, come Comune, al di là delle nostre competenze ma con doveroso senso di responsabilità, promuoveremo un’azione di coordinamento tra gli enti territoriali per cercare di dare tutto il supporto possibile alla comunità carceraria tutta" . Lo ha detto il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto, che nel ricordare come sia in procinto di essere convocato un apposito consiglio comunale sulla questione, interviene nuovamente sulla drammatica situazione, denunciata dai sindacati di categoria, che si vive al carcere di Castrogno. Ad oggi, a fronte di una capienza regolamentare di 255 detenuti, l’istituto ne ospita 430, l’80% in più del previsto. ’Un sovraffollamento che diventa ancora più grave in seguito cronica carenza di personale di polizia penitenziaria. Una situazione che, come evidenziato dai sindacati, ha fatto registrare solo negli ultimi 20 giorni 190 eventi critici, con 8 agenti aggrediti che hanno dovuto far ricorso alle cure mediche. In aumento, sempre secondo i dati dei sindacati di polizia penitenziaria, le aggressioni tra detenuti’.