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L’avvocato Olindo Dionisi, difensore di Claudio Funari, il quarantaduenne di Comunanza accusato dell’omicidio di Renzo Paradisi e del tentato omicidio della moglie Maria Antonietta Giacomozzi, ha presentato un’istanza di revisione della misura cautelare. Il legale ha chiesto per il proprio assistito la concessione degli arresti domiciliari, anche con l’eventuale applicazione del braccialetto elettronico.

Nel corso dell’udienza davanti al giudice del tribunale della Libertà di Macerata, Dionisi ha contestato le motivazioni che hanno portato il giudice per le indagini preliminari, Annalisa Giusti, a ordinare la custodia cautelare in carcere. Secondo il gip, la gravità dei fatti contestati e la loro efferatezza giustificherebbero il rischio di reiterazione del reato e dimostrerebbero la pericolosità sociale di Funari. Tuttavia, l’avvocato Dionisi ha rigettato questa tesi, sostenendo che l’episodio sia stato un fatto occasionale, scaturito da un susseguirsi di circostanze impreviste e non premeditate.

Secondo quanto sostenuto dal difensore, tutto sarebbe iniziato dall’incidente avuto da Funari, il quale, trovandosi impossibilitato a tornare a casa avendo trovato chiuso il carrozziere che avrebbe dovuto riaccompagnarlo,  avrebbe deciso di recarsi dai genitori della sua ex per chiedere un passaggio. Qui è scoppiata la discussione che sarebbe poi degenerata in una lite culminata nella tragedia. Dionisi ha sottolineato come non vi fosse da parte del suo assistito alcuna intenzione di uccidere né premeditazione, evidenziando che Funari è un uomo incensurato e che l’occasionalità dei fatti inciderebbe decisamente sulla sua pericolosità sociale.

A supporto della richiesta di revisione della misura cautelare, l’avvocato ha presentato nuovi elementi emersi dalle analisi condotte dal medico legale Pietro Alessandrini. Quest’ultimo ha riscontrato sul corpo di Funari segni di una ferita compatibile con colpi ricevuti con oggetti contundenti, in linea con quanto riportato dallo stesso accusato durante l’interrogatorio si garanzia. Funari ha infatti dichiarato che, nel corso della lite, sarebbe stato colpito dalla madre della sua ex con uno schiaffo e poi anche dal padre con un ferro da stufa.

Al termine dell’udienza, il giudice del tribunale della Libertà si è riservato di decidere sulla richiesta. La pronuncia è attesa entro il 17 gennaio. Intanto, la difesa continua a sostenere l’assenza di pericolosità sociale di Funari, chiedendo una misura meno afflittiva in attesa del processo.

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