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Un allenatore di pallavolo sessantenne della provincia di Ancona è stato condannato dal giudice Alberto Pallucchini a un anno e quattro mesi di reclusione, con pena sospesa, per violenza sessuale nella sua forma più lieve ai danni di una sua allieva tredicenne. L’uomo è stato invece assolto dall’accusa di produzione di materiale pedopornografico perché il fatto non sussiste.
La vicenda risale a febbraio 2023 e si è svolta in un Comune dell’Anconetano. Secondo quanto denunciato dal padre della ragazza ai carabinieri, la giovane sarebbe stata ripresa di nascosto da un telefono cellulare collocato nella casa dell’allenatore, dove si recava per ricevere aiuto nello studio. L’allenatore si era offerto di supportarla nella preparazione scolastica, poiché la sua passione per la pallavolo aveva compromesso il rendimento scolastico, spingendo i genitori a considerare l’idea di farle abbandonare lo sport.
Un pomeriggio, durante una sessione di studio, l’uomo le avrebbe consegnato una nuova divisa della squadra, suggerendole di provarla. La tredicenne, entrando in bagno, avrebbe notato un telefono cellulare che la stava filmando. Immediatamente, la ragazza ha preso il dispositivo e chiamato il padre, che l’ha raggiunta e consegnato il telefono ai carabinieri.
L’indagine avviata dopo la denuncia ha portato al processo per violenza sessuale, conclusosi con la condanna dell’allenatore. La sentenza rappresenta un importante epilogo per una vicenda che ha scosso la comunità locale e riacceso l’attenzione sui temi della tutela dei minori e degli abusi di fiducia.