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Una legge per cancellare l’Agenzia per il Turismo e l’internazionalizzazione delle Marche (Atim). La chiede il Pd all’amministrazione regionale per bocca del consigliere Fabrizio Cesetti durante una conferenza stampa del Gruppo dem, insieme alla segretaria regionale del partito Chantal Bomprezzi, sulla querelle che riguarda la soppressione dei voli di continuitùà, Regione Marche e la compagnia Aeroitalia, in particolare sui voli di continuità, con il vettore che forse dirà addio allo scalo di Ancona ad ottobre e che ha paventato un’azione legale da 25 milioni di euro per presunti danni subiti.
Contro l’istituzione dell’Atim i dem si erano espressi già al suo avvio, elencando una serie di controindicazioni che, hanno osservato oggi, si sono puntualmente verificate: prima tra tutte il fatto che la Regione avrebbe perso il controllo sull’attività.
I dem, per voce del capogruppo Maurizio Mangialardi - presenti i consiglieri Manuela Bora, Andrea Biancani, Antonio Mastrovincenzo, Anna Casini, Fabrizio Cesetti oltre alla segretaria Bomprezzi - hanno ribadito che la "responsabilità nella vicenda voli è del presidente della Regione Francesco Acquaroli" sollecitato già in precedenza dal Pd a cedere la delega al Turismo in considerazione di "scelte imbarazzanti e inadeguate" che riguardano in particolare la creazione dell’Atim guidata da Marco Bruschini.
A fare da innesco alla vicenda un contratto di sponsorizzazione firmato in estate da Aeroitalia e Atim, che prevedeva il pagamento rateale di somme per la promozione turistica dell’immagine della Regione e del brand "Let’s Marche": risorse destinate in qualche modo ad affiancare quelle del bando per i voli di continuità territoriale tra l’aeroporto di Ancona Falconara e le città di Roma, Milano e Napoli, vinto da Aeroitalia.
Dopo il mancato pagamento della prima tranche, Aeroitalia aveva annunciato la cancellazione di alcuni voli (Vienna, Bucarest) e di recente il probabile addio anche ai voli di continuità alla prima scadenza utile, cioè ottobre prossimo. Atim, per voce di Bruschini, aveva replicato parlando di inadempienze di Aeroitalia e sostenendo che non è stato pagato neanche un euro pubblico. "Non può essere un contratto di marketing a compromettere l’immagine dell’aeroporto e l’importanza del risultato rappresentato dai voli di continuità territoriale", aveva affermato il presidente Acquaroli rispedendo al mittente le critiche. Argomentazioni che non hanno convinto i dem tornati alla carica.
Mangialardi ha parlato di "uno smacco a livello nazionale ed internazionale dovuto alle scelte di Acquaroli che dovrebbe valutare la propria posizione". Bora è una dei consiglieri (anche Mastrovincenzo, Carancini del Pd e Marta Ruggeri del M5s) che hanno presentato, senza successo, richieste d’accesso agli atti: "se non riceverò tutta la documentazione, ricorrerò al Tar", ha annunciato Bora che ha parlato di "una tristissima vicenda" e che ha contestato ad Acquaroli una "incapacità a intervenire e ad assumersi le proprie responsabilità". "Sono state settimane di fandonie e di comportamenti opachi", ha attaccato Mastrovincenzo ricordando, da un lato, che inizialmente fu risposto che il "contratto non esisteva", dall’altro la vicenda della "clausola di riservatezza" utilizzata a fronte delle richieste di accesso agli atti. Cesetti ha ricordato l’iter della legge di istituzione dell’Atim, di cui era relatore di minoranza, di cui aveva contestato tutto a partire dalla forma dell’ente pubblico economico per gestire attività che, a giudizio dem, dovevano essere invece svolte con strutture e servizi della Regione. Biancani ha riportato anche le preoccupazione delle categorie tra quelle imprenditoriali del settore turismo per l’incertezza che si è creata con Aeroitalia dopo gli annunci di qualche mese fa. "Ad Acquaroli è stato consegnato un aeroporto risanato - ha detto Casini - La privatizzazione con la Regione rimasta all’8%? Un’operazione virtuosa per uno scalo che aveva 40 milioni di debiti, fatta insieme alle istituzioni europee e al curatore fallimentare, per arrivare a una gestione privata sana, ad un aeroporto funzionante con i lavoratori rimasti al loro posto". Un’opportunità che, secondo il Pd, è stata invece mal gestita dall’esecutivo di centrodestra. "Acquaroli - ha affermato Bomprezzi - ha avuto un atteggiamento vittimista, come se non fosse lui il presidente, come se non fosse lui ad occuparsi di turismo e ad aver voluto l’Atim. Avrebbe dovuto essere il primo ad essere indignato e a fornire i documenti per fare chiarezza", ha attaccato Bomprezzi parlando di "inadeguatezza politica" e di un presidente che "scarica sempre sui tecnici".