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PESCARA. La Polizia ha eseguito ieri una misura cautelare, disposta dal Gip su richiesta della Procura di Pescara, nell’ambito delle indagini sul grave incendio che lo scorso 20 novembre ha interessato il palazzo di via Caduti per Servizio 15. Il rogo è divampato poche ore dopo lo sgombero di due appartamenti popolari, occupati illegalmente da una famiglia nota alle forze dell’ordine.

L’incendio, che ha messo in serio pericolo l’incolumità dei residenti dello stabile, ha richiesto un intervento tempestivo delle Volanti della Questura, che hanno tratto in salvo gli abitanti. Nell’episodio sono rimasti intossicati alcuni inquilini e quattro agenti della Polizia di Stato. Oltre ai danni strutturali all’immobile, l’accaduto ha generato forte preoccupazione tra i cittadini.

Le indagini e i primi sviluppi
A soli tre giorni dall’incendio, grazie alle disposizioni immediate del Questore di Pescara, la Squadra Mobile ha identificato e fermato il presunto autore materiale del rogo. L’uomo, ritenuto responsabile di aver appiccato il fuoco, è stato sottoposto a fermo e successivamente alla misura della custodia cautelare in carcere, dove si trova tuttora.

Il presunto mandante
Le indagini, condotte dalla Procura con il supporto di intercettazioni, pedinamenti e perquisizioni, hanno però evidenziato che l’incendio non sarebbe stato un’azione isolata. Gli investigatori hanno raccolto elementi che portano a ritenere che il delitto sia stato commissionato da un’altra persona. Gli accertamenti hanno infatti puntato l’attenzione su uno degli inquilini sfrattati proprio il giorno del rogo.

Alla luce delle evidenze emerse, il P.M. ha richiesto al Gip l’emissione di una misura cautelare in carcere nei confronti del presunto mandante, ritenuto gravemente indiziato di aver ordinato l’incendio. La misura è stata eseguita ieri, segnando un ulteriore passo avanti in questa complessa vicenda.

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