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Ha raccontato di aver dato un passaggio in auto a Riccardo Branchini fino a Lugano. La descrizione porta ad un’importante somiglianza con il 19aenne di Acqualagna. La segnalazione di una donna arrivata dalla Svizzera, risale a pochi giorni dopo la scomparsa del giovane, avvenuta lo scorso 13 ottobre. Una segnalazione risultata credibile, tanto che le indagini si sono concentrate su questa nuova pista. Un’altra segnalazione è arrivata dalla Germania: in terra tedesca Riccardo sarebbe stato visto su un treno.
Poco prima di Natale si era tenuta una giornata di ricerche nella diga del Furlo. Le ricerche, coordinate dai vigili del fuoco, avevano visto l’utilizzo di un sottomarino a comando remoto, e di un sonar di ultima generazione, strumenti messi a disposizione dal comando di Napoli. Ma di lui, nessuna traccia. L’esito negativo delle ricerche aveva riacceso una speranza nella famiglia, e in particolar modo per la mamma, Federica Pambianchi, che avevamo intervistato poche ore dopo le ricerche alla diga. La scomparsa del giovane è oggetto di un’indagine affidata alla Procura di Urbino. Resta da capire che cosa abbia fatto Riccardo in quelle due ore trascorse dal momento in cui è uscito di casa, poco dopo la mezzanotte del 13 ottobre. Fino alle 2,30, il custode della diga ha sentito il rumore di uno sportello dell’auto. Il percorso dall’abitazione di Riccardo fino al punto in cui è stata ritrovata la vettura del giovane con all’interno vestiti ed effetti personali, si compie in pochi minuti. Non ci sono telecamere di copertura della zona.