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Il suo piccolo cuoricino ha smesso di battere a pochi giorni dal ricovero. Si è svolta ieri l’autopsia sul corpicino del piccolo di appena due mesi deceduto all’ospedale Murri di Fermo dove era stato ricoverato per una presunta influenza. Ad eseguire l’esame autoptico è stato il dottor Giuseppe Sciarra, medico legale incaricato dalla procura di Fermo che ha aperto un fascicolo per omicidio colposo dopo la denuncia sporta dal legale dei genitori l’avvocato Massimo Di Bonaventura. Iscritti nel registro degli indagati nove medici dell’ospedale Murri.

Il bambino nato il 5 novembre scorso perfettamente sano aveva fatto ritorno a casa, tutto sembrava andar bene. Poi tre settimane fa i primi sintomi di raffreddore e un generale malessere che con il trascorrere dei giorni peggiora e si trasforma in difficoltà respiratorie. La pediatra di famiglia consiglia il trasporto al pronto soccorso. Il bimbo viene ricoverato al Murri. Dopo le prime cure il neonato sembra star meglio poi il 12 gennaio le sue condizioni peggiorano finché sopraggiunge il decesso due giorni dopo. La famiglia distrutta dal dolore si rivolge al proprio legale di fiducia e viene formalizzata una denuncia per far piena luce sulle cause del decesso.

La Procura infatti ha disposto l’autopsia che è stata eseguita ieri e a cui ha partecipato tra gli altri, anche il consulente tecnico di parte. Nel corso del riscontro autoptico sono stati prelevati gli organi e sono stati eseguiti gli esami batteriologici e virologici. Da un esame esterno non risultano anomalie su possibili malformazioni. Sarà effettuata dunque una ricerca microbiologica per approfondire le cause della morte. Il dottor Sciarra ha fissato una nuova riunione con gli altri consulenti all’obitorio di Teramo per il prossimo 17 febbraio.

I nove medici indagati sono difesi dagli avvocati Igor Giostra e Stefano Chiodini. La direzione dell’Azienda sanitaria di Fermo ha espresso "il più profondo cordoglio e tutta la sua vicinanza alla famiglia investita dall’evento luttuoso. La direzione ha precisato di nutrire la massima fiducia nell’operato dei suoi professionisti e rimane a disposizione della magistratura.

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