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Erano circa le 3 di notte dell’11 settembre scorso quando, davanti ad un noto Pub di Alba Adriatica, un’auto andava a fuoco.
Sin dalle primissime attività di sopralluogo i Carabinieri della Compagnia di Alba Adriatica avevano appurato che l’incendio non era stato accidentale, bensì cagionato da qualcuno che, dopo aver cosparso con del liquido infiammabile una ruota del veicolo, aveva appiccato il fuoco. I successivi approfondimenti investigativi, consistiti in indagini tradizionali ed intercettazioni (indagine convenzionalmente denominata “Kalò”), svolti sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Teramo, hanno, quindi, consentito agli inquirenti di individuare i presunti responsabili dell’incendio ovvero tre fratelli pregiudicati, tutti residenti in Martinsicuro. Gli inquirenti hanno altresì ricostruito il movente. Circa un anno prima, infatti, a maggio 2023, il proprietario dell’auto incendiata, fermato con alcuni dosi di Hashish e Marijuana da una pattuglia dei Carabinieri di Alba Adriatica, aveva rivelato ai militari che a cedergli quello stupefacente era stato proprio uno dei tre fratelli. Tale dichiarazione aveva quindi indotto gli agenti ad effettuare delle perquisizioni nelle abitazioni degli stessi e, nella circostanza, due di loro venivano arrestati in quanto trovati in possesso di considerevoli quantitativi di Cocaina (200 grammi) ed Hashish (850 grammi). A distanza di qualche mese i due fratelli arrestati (nel frattempo scarcerati), venuti a conoscenza di quanto riferito dalla vittima, avevano iniziato a minacciarlo di gravi ritorsioni se questi non gli avesse consegnato la somma di 10.000 euro a titolo di “risarcimento” per il loro arresto. Tale condotta estorsiva, a fronte del diniego della vittima, era culminata quindi nell’incendio della sua autovettura. Il 28 ottobre, nel corso delle attività d’indagine, i carabinieri hanno altresì arrestato uno dei tre fratelli, trovato in possesso di circa 8 kg circa di sostanza stupefacente del tipo Hashish. Il gip del tribunale di Teramo, quindi, ha emesso nei confronti dei tre fratelli un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per i reati di “tentata estorsione aggravata” e “danneggiamento seguito da incendio”. Due indagati sono stati catturati a Martinsicuro mentre un terzo è stato raggiunto e catturato a Roma. Per loro si sono quindi aperte le porte dei carceri di Teramo e Roma Rebibbia.