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ORTONA – I carabinieri del Ris di Roma arriveranno a breve per cercare di risolvere il mistero che avvolge la morte di Lorena Paolini, 53 anni, trovata senza vita lo scorso 18 agosto nella sua casa a Ortona. L’indagine, coordinata dal sostituto procuratore Giuseppe Falasca, è incentrata sull’ipotesi di omicidio volontario aggravato, con unico indagato il marito della donna, Andrea Cieri, noto impresario funebre di 51 anni. Secondo le accuse, l’uomo avrebbe strangolato la moglie con una corda, provocandone la morte per asfissia.

Le due versioni dei fatti

Gli investigatori stanno cercando di fare chiarezza su due versioni contrapposte. Da un lato, l’indagato e alcuni familiari sostengono che Lorena si sia tolta la vita, impiccandosi con una corda legata al lampadario del ripostiglio. Dall’altro, la sorella della vittima, Silvana Paolini, non crede al suicidio e chiede giustizia, supportata dal suo team di consulenti, tra cui il medico legale Ildo Polidoro, il criminalista Nicola Caprioli e la genetista forense Marina Baldi.

Il sopralluogo e i quesiti
Giovedì prossimo, gli esperti del Ris condurranno un sopralluogo nell’appartamento, concentrandosi sul ripostiglio indicato dai familiari come luogo del presunto suicidio. Il loro compito sarà verificare se il lampadario fosse effettivamente in grado di sostenere il peso della donna e se presenta segni compatibili con l’uso della corda. Inoltre, saranno analizzati tutti gli elementi che possano aiutare a ricostruire la dinamica degli eventi, confrontando le dichiarazioni fornite dai parenti con le evidenze fisiche.

Le indagini in corso
Parallelamente, proseguono gli accertamenti sui dispositivi elettronici sequestrati. I telefoni di Lorena, del marito e della figlia minorenne – presente in casa al momento della tragedia – sono sotto analisi. Lo smartphone della ragazza è stato recentemente acquisito dai carabinieri e verrà esaminato dall’ingegnere Davide Ortolano per individuare eventuali informazioni rilevanti. Anche nelle chat potrebbero emergere dettagli decisivi per chiarire il caso.

La dinamica da ricostruire

Fondamentale sarà il contributo del professor Cristian D’Ovidio, medico legale nominato dalla procura, che dovrà stabilire se le lesioni riscontrate sul corpo della donna siano compatibili con un suicidio o indichino invece un’aggressione. Al sopralluogo parteciperanno anche i consulenti e i legali delle due parti, rendendo l’operazione un momento cruciale per l’indagine.

Il caso di Lorena Paolini continua a scuotere la comunità di Ortona, mentre la giustizia cerca risposte per fare luce su una vicenda ancora avvolta nel mistero.

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