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"Proporró, in consiglio comunale, di riconoscere la cittadinanza onoraria a Roberto Strulli". L’annuncio arriva dal sindaco ascolano Marco Fioravanti, intervenuto al teatro dei Filarmonici in occasione del memorial dedicato al portiere dell’Ascoli tragicamente scomparso nel 1965. Era il 14 febbraio di quell’anno, infatti, quando il 26enne numero uno bianconero, durante il derby contro la Samb, si accasció a terra dopo un fortuito scontro di gioco con il centravanti avversario Alfiero Caposciutti. Portato in ospedale, morì poche ore dopo.

Strulli è stato, purtroppo, il primo calciatore professionista morto sul campo in Italia. Strulli, cui è intitolata anche la piazza adiacente la Casa della Gioventù, è stato ricordato in un teatro gremito grazie all’evento organizzato dai club Veterani e Pallonari, rispettivamente guidati da Piero Travaglini e Pino Bolli. Tra i presenti anche il figlio del portiere, Roberto Strulli junior, che non ha mai conosciuto il padre perché la moglie del calciatore era incinta quando è accaduta la tragedia, e il nipote Christian. In platea tanti ex giocatori del Picchio come Flavio Destro, Massimo Silva e Giuliano Castoldi. Soprattutto, però, non è voluto mancare nemmeno Caposciutti.

"Ogni volta che ripenso a quanto accaduto, mi viene da piangere - ha raccontato l’ex attaccante -. Quello scontro fu fortuito ma da sempre convivo con il senso di colpa. Il dispiacere è stato immenso e tutt’oggi provo profondo dolore. Quell’incidente è stato un condanna anche per me". "È bello vedere che Ascoli non ha mai dimenticato mio padre - ha proseguito Roberto Strulli, dopo aver stretto la mano a Caposciutti -. Ringrazio tutti gli ascolani per il bene che gli hanno voluto e che continuano a volergli". La serata, caratterizzata da una serie di ricordi dedicati a Strulli e all’Ascoli che fu, è stata condotta da Antonella Regnicoli e Armando Falcioni. Presenti anche l’ex presidente Nazzareno Cappelli e Anna Maria Rozzi, figlia di Costantino. In teatro anche il sindaco di San Benedetto, Antonio Spazzafumo. Tanti applausi anche per i monologhi recitati, tra gli altri, da Alessandro Spadea e Marco Regnicoli. 
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