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Sono tornati in libertà i tre tifosi dell’Aquila arrestati lunedì in flagranza differita dopo gli scontri di domenica al Gran Sasso d’Italia, dove si era da poco concluso il match di serie D vinto dalla Sambenedettese.

Fabio Ambrogi (49 anni), Alessio Catelli (27 anni)e Vincenzo Fracassi (34 anni), erano ai domiciliari, per l’incursione negli spogliatoi, bloccata da alcuni agenti della Celere.

In giornata, davanti al giudice Tommaso Pistone, con il pm Ugo Timpano, è stato convalidato l’arresto: contestualmente il giudice ha accolto l’istanza di scarcerazione dei rispettivi legali, anche se ha comunque disposto l’obbligo di firma tre volte a settimana. Il processo per direttissima si sarebbe svolto subito se gli avvocati non avessero chiesto i termini a difesa, mentre è stato fissato al 5 marzo, tra poco più di un mese.

Nel frattempo a uno dei tre tifosi è stato notificato il Daspo, che è in arrivo anche per gli altri due.

Sull’accaduto non ci saranno più arresti perché sono scaduti i termini delle 48 ore dai fatti, quindi le altre persone eventualmente individuate come coinvolte negli scontri di domenica saranno indagate e probabilmente raggiunte dal Daspo, di durata fino a 5 anni.

Sarebbero decine di supporter locali e sambenedettesi. La Digos aquilana sta visionando i filmati delle telecamere dello stadio e quelli girati da alcuni smartphone e diffusi sui social, per procedere alla loro identificazione. Come confermato dal giudice sportivo, ai tafferugli di fine incontro hanno partecipato fino a cento persone delle due tifoserie. 

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