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La buona notizia del giorno arriva da Roma, ed è che c’è uno spiraglio per i lavoratori della Beko.
"La disponibilità dell’azienda di elettrodomestici a iniziare un confronto su un nuovo piano industriale, senza aprire la paventata procedura di chiusura e di licenziamento, costituisce il presupposto minimo per iniziare una trattativa".
Lo dicono in una nota unitaria Fim, Fiom, Uilm e Uglm al termine del tavolo che si è svolto al Mimit. "Tuttavia - precisano - le disponibilità aziendali sono ancora estremamente generiche. Beko ha parlato di un piano di investimenti più cospicuo pari a 300 milioni di euro, ha fatto intravedere la possibilità di non chiudere Comunanza e di prevedere un percorso di tre anni per Siena, dove comunque ribadisce la volontà di cessare la produzione".
"Grazie alla lotta dei lavoratori - continua la nota - governo e istituzioni locali hanno offerto il loro sostegno a supportare gli investimenti e a acquistare l’immobile di Siena, garantendone la destinazione industriale. Rivendichiamo che tutte queste prese di posizione si traducano in proposte concrete già nel prossimo incontro previsto per il 10 febbraio. Finché non sarà garantita la continuità produttiva e occupazionale per tutti i 4.400 lavoratori italiani, continua non solo il confronto ma anche la lotta".