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Pugno duro del Questore de L’Aquila Enrico De Simone, dopo gli scontri di due domeniche fa allo stadio Gran Sasso d’Italia. Sarebbero in arrivo già in settimana una ventina di Daspo che aspettano solo di essere firmati e notificati alle persone interessate.
Da quanto trapela da ambienti investigativi, i provvedimenti sarebbero quasi equamente suddivisi tra la tifoseria di casa e quella della Sambenedettese.
Ma si tratta solo di una prima tranche dell’indagine portata avanti dagli uomini della Digos aquilana, guidata da Roberto Mariani, perché sono in corso le altre identificazioni.
Gli agenti stanno continuando a visionare le immagini registrate dalle telecamere dell’impianto sportivo e quelle filmate dai cellulari dei presenti che hanno visto trasformarsi il rettangolo verde in una sorta di campo di battaglia, con decine di facinorosi che si sono colpiti con calci, pugni, cinture e aste delle bandiere e perfino con quelle del calcio d’angolo.
Le sanzioni arriverebbero ad un totale di 100 anni di interdizione: da un minimo di un anno a persona, fino a un massimo di 10. Questo secondo un calcolo approssimativo tra chi è o meno recidivo, ma anche tra chi ha fatto o meno invasione di campo.
Va ricordato infatti che parte della tifoseria marchigiana che era in tribuna laterale, accompagnata dagli steward, veniva fatta passare in mezzo al campo per poi uscire dalla curva ospiti: questa sarebbe stata la scintilla che ha fatto finire nel mirino la gestione della sicurezza nel momento del deflusso. A quel punto, alcuni tifosi aquilani, pensando erroneamente ad un’invasione di campo avversaria hanno scavalcato i parapetti della propria Curva.
Di lì la bagarre con quasi un centinaio di persone entrate in campo e tre ultras aquilani arrivati addirittura quasi negli spogliatoi, tanto che per loro era scattato l’arresto in differita. Arresti tutti convalidati e poi trasformati in obbligo di firma, prima di affrontare il processo a marzo.
Per tutti gli altri si tratterà di un’attività di identificazione non facile, con qualcosa come 30 giga byte di filmati da analizzare. L’inchiesta è condotta esclusivamente dalla Digos dell’Aquila, con il supporto del commissariato di San Benedetto del Tronto solo per notifiche e accertamenti relativi ai tifosi della Sambenedettese.