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Si preannuncia una trattativa molto lunga, quella relativa alla vertenza Beko. Oggi, però, dal nuovo incontro al ministero delle Imprese e del Made in Italy sono arrivate altre buone notizie per lo stabilimento di Comunanza. La multinazionale, infatti, ha confermato l’apertura mostrata nel precedente vertice del 30 gennaio, confermando che la chiusura della fabbrica picena è stata scongiurata. Il nuovo piano industriale, che verrà presentato in maniera più dettagliata nel prossimo tavolo ministeriale convocato per il 24 febbraio, non chiarisce ancora come verranno ridotti i costi fissi. Era questa la condizione posta al Governo da parte della Beko Europe. Molto probabilmente ci sarà, sempre per quanto riguarda Comunanza, una riduzione del personale:questo, però, non si tradurrà in licenziamenti, bensì nei prepensionamenti di quei dipendenti che hanno già le carte in regola per andare in pensione. Dall’incontro di oggi, al quale hanno preso parte i rappresentanti del Governo, quelli dell’azienda e i sindacati, sono emerse invece pessime notizie per gli altri stabilimenti Beko in Italia. La multinazionale, ad esempio, ha confermato lo stop della produzione nel sito senese alla fine del 2025, a meno che non emergano nuovi investitori. I sindacati senesi hanno respinto il piano presentato dall’azienda, tanto che una parte di loro ha deciso di abbandonare anzitempo il tavolo come segno di protesta. Nelle altre fabbriche italiane, poi, la discussione è sul numero di esuberi. Al momento si parlerebbe di 200 uscite da Cassinetta, 68 da Fabriano e 40 da Carinaro mentre sarebbe salvo, come detto, lo stabilimento di Comunanza. All’incontro, per il Governo, era presente la sottosegretaria Fausta Bergamotto la quale avrebbe ammesso che lo strumento del golden power non sarebbe applicabile a questa vertenza, al contrario di quanto venne invece annunciato dopo il tavolo del novembre scorso. Fu in quella occasione, infatti, che la Beko presentò il preoccupante piano relativo agli esuberi e alle presunte chiusure. Un incontro transitorio, dunque, quello di oggi. Che, almeno, è servito a togliere il condizionale, per così dire, sulla permanenza dello stabilimento di Comunanza. Ma la battaglia dei sindacati proseguirà, perchè la multinazionale dovrà presentare un piano di investimenti significativo al prossimo vertice. Appuntamento al 24 febbraio, dunque, sempre al Mimit. E quella tappa, in questa lunga ed estenuante gara ciclistica, sì che sarà decisiva. L’obiettivo dei sindacati è uno solo: evitare licenziamenti e tutelare il maggior numero dei posti di lavoro. 

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