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Convalidato l’arresto del 25enne originario del Gambia in stato di fermo dallo scorso 10 febbraio a San Benedetto del Tronto dopo una serie di episodi di violenza messi in atto contro agenti del commissariato e personale infermieristico dell’ospedale Madonna del Soccorso: il più grave di questi, il morso dato ad una poliziotta, che le ha causato l’amputazione della falange del secondo dito della mano destra.
A deciderlo il giudice del tribunale di Ascoli Piceno Barbara Caponetti, che si è riservata sulla richiesta di custodia cautelare in carcere formulata dal sostituto procuratore Saramaria Cuccodrillo, fino all’interrogatorio di garanzia che si svolgerà non appena l’indagato riprenderà conoscenza. Il giovane infatti è ancora sedato e lo sarà per i prossimi sette giorni, dato che al suo primo risveglio in ospedale avrebbe aggredito anche gli operatori sanitari.
L’extracomunitario, che era stato sorpreso venerdì scorso a bordo di un treno regionale senza biglietto né documenti, era stato portato negli uffici di via Crispi, dove aveva dato in escandescenze ferendo i tre agenti, fino a dover essere bloccato con il teaser.
La difesa del gambiano, sostenuta dagli avvocati Laura Tesei e Emiliano Carnevali, si è opposta alla richiesta di reclusione in carcere, ritenendo che, alla luce delle modalità del fatto e delle sue attuali condizioni di salute, l’indagato potesse essere incapace di intendere e volere al momento del fatto.
Il 25enne è indagato dalla Procura di Ascoli Piceno per lesioni personali, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate e anche per il furto di un portafoglio denunciato il 7 febbraio scorso a Pesaro.
Per quanto riguarda la poliziotta, oltre alla solidarietà del Ministro Salvini è arrivata anche quella dell’ex generale Vannacci, «Chi colpisce un agente deve finire in galera, senza sconti» - ha scritto l’europarlamentare della Lega.
L’agente è stata operata ad Ancona per un primo tempo chirurgico di salvataggio della falange. Operazione eseguita dall’equipe del professor Michele Riccio, della Struttura operativa dipartimentale di Chirurgia Ricostruttiva e Chirurgia della Mano dell’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche. In 48 ore è stata medicata e sottoposta a terapie di disinfezione e fra circa tre mesi, fa sapere l’Azienda ospedaliero universitaria, si procederà all’intervento definitivo di ricostruzione del dito.
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