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Resta un mistero la morte di Fabiana Piccioni, la 47enne giuliese venne trovata carbonizzata in un canale di via Cavour il 10 gennaio scorso. Le indagini proseguono senza sosta, con i carabinieri della Compagnia di Giulianova e i colleghi di Teramo e Roma impegnati a ricostruire gli ultimi movimenti della donna. Eppure restano ancora tante zone d’ombra.
Secondo quanto emerso, Fabiana si sarebbe allontanata da casa in bicicletta, ma del mezzo non è stata trovata alcuna traccia. Stessa sorte per il telefono cellulare, un elemento chiave che potrebbe fornire dettagli importanti sugli ultimi contatti avuti prima della sua scomparsa.
I Ris stanno lavorando per isolare elementi utili dalla pelle ritrovata sui resti della donna, così da estrarre il DNA e verificare eventuali presenze sospette. Nessuno risulta formalmente indagato, ma le forze dell’ordine stanno analizzando con attenzione i contatti della 47enne e il suo giro di conoscenze.
Un aspetto cruciale è che Fabiana, nelle sue ultime ore, non era sola. Gli inquirenti stanno cercando di comprendere chi fosse con lei e cosa sia accaduto nei momenti precedenti al ritrovamento del suo corpo. Tuttavia, nonostante le indagini in corso, nessuna persona è stata ancora ufficialmente sentita come testimone informato sui fatti.
Il cellulare, così come la bicicletta, potrebbe fornire dettagli fondamentali per ricostruire il percorso della donna e chiarire cosa sia successo quella notte. Gli investigatori stanno lavorando per recuperare i dati delle celle telefoniche e risalire ai contatti più recenti. Le risposte a questi interrogativi potrebbero essere determinanti per dare un volto alla verità su una vicenda che continua a lasciare dubbi e inquietudine.

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