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Martinsicuro ha compiuto un significativo passo avanti nella lotta alla criminalità organizzata con la restituzione alla collettività di beni confiscati alla mafia. Sono stati inaugurati un centro ricreativo per giovani, uno sportello d’ascolto per le donne vittime di violenza e presto sarà operativo anche un orto sociale.
I beni in questione, che comprendono un terreno sulla Statale 16, un locale in via Amendola a Villa Rosa e un appartamento in via Colombo, sono stati assegnati al Comune di Martinsicuro nel 2019 dall’Agenzia Nazionale dei Beni Sequestrati e Confiscati. Dopo un’importante opera di riqualificazione, oggi questi spazi diventano punti di riferimento per il sociale e la legalità.
Alla cerimonia di inaugurazione hanno preso parte numerose autorità, tra cui il sindaco Massimo Vagnoni, il prefetto di Teramo Fabrizio Stelo, il questore Carmine Soriente, i rappresentanti delle forze dell’ordine, l’onorevole Giulio Sottanelli, l’assessore regionale Umberto De Annuntiis, il consigliere regionale Emiliano Di Matteo e la dottoressa Ornella Esposito dell’Agenzia per i Beni Confiscati.
«L’acquisizione di questi immobili è un valore aggiunto per il nostro Comune – ha dichiarato il sindaco Vagnoni – perché permette di ampliare l’offerta di servizi alla comunità. Il locale commerciale sarà dedicato ad attività sociali, l’appartamento ospiterà un centro per giovani e il terreno sarà destinato a un orto sociale».
L’intervento di riqualificazione è stato possibile grazie a un finanziamento di 365.200 euro ottenuto tramite il PNRR 2022. Le opere hanno previsto la ristrutturazione degli immobili, l’adeguamento degli impianti, la rimozione di opere abusive e la bonifica del terreno.
L’assessore ai lavori pubblici Monica Persiani ha sottolineato l’importanza di questo progetto: «Abbiamo restituito questi beni alla cittadinanza rendendoli spazi di aggregazione e inclusione. Il nostro obiettivo è trasformare luoghi simbolo dell’illegalità in risorse per la collettività».
Uno degli interventi più attesi riguarda l’attivazione dello sportello del Centro Antiviolenza La Fenice, che offrirà supporto psicologico, legale e sociale alle donne vittime di violenza. Il locale sarà inoltre utilizzato per attività di sensibilizzazione e sostegno alle famiglie in difficoltà.
Il centro giovanile, che troverà sede nell’appartamento di via Colombo, sarà un punto di riferimento per i ragazzi, con attività educative e ricreative organizzate tre giorni a settimana. Nei restanti giorni, sarà utilizzato per un progetto educativo finanziato dal Piano Nazionale per la Riqualificazione delle Aree Urbane Degradate.
Per il terreno confiscato, l’amministrazione ha già pubblicato un avviso rivolto alle associazioni del terzo settore interessate a collaborare nella gestione degli orti sociali o nella promozione di attività a carattere educativo e riabilitativo.
«Restituire alla comunità questi beni non è solo un segnale di legalità, ma un’opportunità concreta di crescita e sviluppo – ha aggiunto Vagnoni –. Riqualificare spazi già esistenti, senza ulteriore consumo di suolo, significa migliorare la qualità della vita dei cittadini e rafforzare il senso di appartenenza alla propria comunità».
Un lavoro reso possibile grazie all’impegno dell’amministrazione comunale, degli uffici pubblici e della collaborazione tra istituzioni e realtà locali, per trasformare il passato in una nuova occasione di futuro.