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URBINO Il sindaco di Urbino Maurizio Gambini ha annunciato in consiglio comunale di aver protocollato in Comune le dimissioni da prima cittadino. "Abbiamo una giunta efficace - ha esordito in assise - Le scelte le ho fatte sulla base di parametri ben precisi. E sono contento di questo esecutivo. Ho protocollato in Comune le mie dimissioni da sindaco, ho osservato quello che stava accadendo. Potrei andare avanti, ma non metto la città nelle mani di persone che hanno interessi personali. Ho fatto l’errore di aver surrogato delle persone che non sono state elette dai cittadini. Le persone che hanno fatto il gruppo, sono state invitate dal sindaco ad entrare in consiglio. Questo è l’unico obiettivo". Pur senza nominarli, il riferimento del sindaco va a i consiglieri fuoriusciti da Liberi per Cambiare per formare il nuovo Rinascimenti: Massimo Guidi, Gabriele Carobini e Silvia Rossi. Il gruppo si è costituito il 3 febbraio. "Non permetto a qualcuno di mettere sotto scacco la città. Bisogna essere onesti. Qualcuno vuole entrare in giunta perchè si guadagna dei soldi". Anche in questo caso, il riferimento andrebbe ad una richiesta del gruppo di un posto in giunta. Richiesta che è stata smentita categoricamente da Massimo Guidi.
Va avanti Gambini: "Chiedo scusa alla città e a tutti i consiglieri e assessori, perché ho fatto questo errore, pensando di avere persone adeguate a sedere in questo consiglio comunale. Mi sono in parte sbagliato, perché queste persone non meritano di stare in questi banchi. Neppure mia moglie e la mia assistente sanno che ho protocollato le dimissioni. Sono convinto di aver dato molto a questa città". Continua Gambini: "Le mie dimissioni sono operative. Non mi faccio ricattare da nessuno, per la città che merita un governo serie e capace. E credo di averlo rappresentato in questi anni. In consiglio abbiamo gente capace che farà la strada che vuole. Io non voglio andare in Regione, non ho bisogno di andare da nessuna parte. Credo che fosse un gesto doveroso per la città. E’ un trauma per Urbino, ma è il 28 febbraio, a maggio ci sono le elezioni. non sarà un problemi riformare un governo".
Tra i primi ad intervenire, dopo la notizia delle dimissioni di Gambini, l’europarlamentare Matteo Ricci: "Spero che non sia una sceneggiata, ma siamo pronti. Conosco bene la norma, ed il sindaco ha 20 giorni per ritirare le dimissioni, per questo spero non lo faccia solo per convincere parte della sua maggioranza a ritirare le richieste di posti e poltrone - dice Ricci - indipendentemente da come andrà, è comunque un segnale di grande difficoltà e della crisi che vive il governo comunale di Urbino, a meno di nove mesi dalle elezioni. Gli urbinati non sono sciocchi, anche se Gambini dovesse tornare sui suoi passi, da oggi crederanno sempre meno a questa giunta - dichiara l’europarlamentare - l’ultima tornata elettorale si è dimostrata competitiva, per questo non penso che Gambini e i suoi vorranno andare di nuovo a votare - conclude - noi siamo pronti, se Gambini si dimette le elezioni le vince Scaramucci".
Replica anche dal consigliere comunale del Pd Federico Scaramucci: "Questa decisione dimostra la lotta di potere nella maggioranza e si apre ora una fase di incertezza politica e istituzionale che avrà ripercussioni sull’azione amministrativa e sulla gestione delle questioni più urgenti per la nostra comunità - ha detto al Ducato - Sono stati mesi di immobilismo e totale assenza degli assessori – ha aggiunto -. Lo diciamo da mesi: Urbino non è Gambini e può fare a meno di lui. Ora deve prevalere la responsabilità e la trasparenza, in modo che i cittadini possano comprendere le motivazioni di questa scelta che sono solo legate alla gestione del potere e gli scenari che si aprono per il governo della città".
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