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Con lo spegnersi dei Moccoli cala il sipario sullo storico Carnevale di Castignano.
La Pro Loco, con il presidente Eros Iacoponi, dopo quasi 2 settimane di eventi conclude con un successo di pubblico oltre le aspettative i festeggiamenti carnascialeschi nel piccolo borgo piceno.

Migliaia di persone hanno affollato il paese nell’ultimo giorno di festa, il Martedì grasso, di cui tantissime in maschera partecipando attivamente alla sfilata che si è svolta lungo Borgo Garibaldi nelle prime ore del pomeriggio, tra i 12 carri allegorici provenienti da Castignano ma anche da tanti paesi limitrofi.

Poi all’imbrunire, dopo ore di balli, canti, scenette, risate, brindisi e abbuffate, la moltitudine di persone è iniziata a confluire in Piazza Umberto I dove, alle 19 in punto e con lo spegnersi dell’illuminazione pubblica, la trepidante attesa ha lasciato spazio alla storia che per l’ennesima volta si è ripetuta: i Moccoli.

E come secoli fa si chiudeva il grande Carnevale di Roma nonché i festeggiamenti in molte parti dello Stato Pontificio, ancora ora a Castignano si dà continuità a questa antica tradizione.

Migliaia di lanternine colorate, tutte diverse tra loro, fatte con canne, carta velina e candele, ma anche fantasia, cura e dedizione, sono state accese e portate in un corteo festante e rumoroso, una vera baraonda di luci, colori, suoni, sempre emozionante e coinvolgente per chi ammira da fuori, ma ancor di più per chi ne prende parte.

L’arrivo in Piazza San Pietro, la battaglia tra i Moccoli, l’antica litania recitata dal capo Moccolo, e il falò finale sono stati come sempre l’epilogo più affascinante.
I balli intorno a dare in senso di comunità ed unione; il salto del falò come rito propiziatorio; il fuoco che carbonizza le ultime canne, come purificatore, a dar il senso del passaggio dalla festa, dalla gozzoviglia, dal vizio, tipici del Carnevale, al periodo di Quaresima, fatto di riposo, calma, riflessione.

Non prima però degli ultimi balli al veglione di chiusura in Piazza Umberto I dove fino a
mezzanotte i Castignanesi si sono scatenati con le ultime forze in corpo. Con la consapevolezza di aver portato avanti ancora una volta questa antica tradizione, unica nel panorama italiano, che il piccolo borgo di Castignano continua orgogliosamente a tramandare di generazione in generazione.

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