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ANCONA - La realizzazione di un Centro di permanenza temporanea e il rimpatrio a Falconara torna prepotentemente di attualità dopo la visita a Roma del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. E con essa, tornano le preoccupazioni dei partiti dell’opposizione, delle associazioni e di tanti cittadini che hanno da tempo espresso la loro contrarietà.
A dare loro voce è la consigliera regionale del Partito Democratico Manuela Bora, che sulla questione ha presentato un’interrogazione alla giunta regionale che sarà discussa dall’Assemblea legislativa delle Marche durante la seduta di martedì prossimo.


“Non credo sia casuale - afferma Bora - la visita al Viminale del presidente Acquaroli all’indomani della notizia rimbalzata sulla stampa locale e nazionale circa il rilancio da parte del ministro Piantedosi del progetto riguardante la costruzione di cinque nuovi Cpr per i migranti, tra cui quello di Falconara. Per questo chiederò in aula al presidente di smetterla con i giochi di parole e di essere trasparente nei confronti delle nostre comunità. Dichiarare, come ha fatto ieri, che con Piantedosi ha parlato di “alcune esigenze relative alla sicurezza e alla gestione dell’immigrazione”, significa solamente prendere in giro i cittadini”.


“Capisco la grande difficoltà del presidente- spiega la consigliera - visto che sia l’assessore Saltamartini, sia l’assessore ed ex sindaco di Falconara Brandoni, hanno pubblicamente espresso più volte perplessità al progetto. Anzi, Brandoni si è spinto persino a dire che la Regione non ha dato alcun assenso e che nell’area individuata per la realizzazione del Cpr ci sono tante criticità, visto che è ubicata in una zona a rischio esondazione. Ma per Acquaroli è arrivato il momento della verità: deve dire chiaramente, a noi e a tutti i marchigiani, se nell’incontro con Piantedosi si è deciso di andare avanti con il progetto”.


“Purtroppo - conclude Bora - la giunta regionale non ha mai voluto esercitare il suo diritto e dovere di opporsi a questa ipotesi sbagliata e anacronistica del governo Meloni. Ora, però, dopo l’inutile sperpero di milioni di euro di denaro pubblico per il progetto in Albania, abbiamo l’impressione che Acquaroli voglia andare in soccorso della sua premier-mentore, distraendo l’opinione pubblica dal colossale fallimento delle politiche per l’immigrazione del governo nazionale. Ovviamente, come sempre, facendo pagare il conto ai marchigiani”.

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