Condividi:

Il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha risposto tramite i social alle dichiarazioni del senatore leghista Armando Siri. Quest’ultimo, durante un incontro ad Ancona, ha affermato che Acquaroli, pur essendo un ottimo amministratore, non godrebbe di una notorietà diffusa a livello nazionale, a differenza di Matteo Ricci, candidato del Partito Democratico alle prossime elezioni regionali.

Acquaroli ha replicato sottolineando che la sua priorità non è apparire frequentemente nei dibattiti televisivi per discutere di tematiche politiche nazionali ed europee, ma piuttosto dedicarsi al lavoro concreto per il benessere delle Marche. Secondo il presidente, il suo obiettivo non è ottenere ruoli di maggiore rilievo, bensì portare avanti il proprio incarico con impegno e dedizione. Inoltre, ha precisato di non aver bisogno di visibilità mediatica per costruire rapporti con il Governo italiano e le istituzioni europee, poiché tali relazioni sono già consolidate.

Nel suo intervento, Acquaroli ha anche fatto riferimento a un recente episodio in cui era stato accostato al Ministero del Turismo, notizia che aveva dovuto smentire pubblicamente. Ha evidenziato come sia singolare che, a distanza di poco tempo, ora venga descritto come una figura poco nota a livello nazionale. Questa narrazione, ha aggiunto, viene promossa non solo dall’ex sottosegretario Siri, ma anche dal Partito Democratico.

Il presidente marchigiano ha riconosciuto che l’opinione espressa da Siri abbia un suo fondamento, pur ritenendola inopportuna, in quanto potrebbe essere strumentalizzata politicamente. Ha inoltre fatto notare che il confronto proposto non avviene con altri presidenti di Regione, ma con un avversario politico che ha un percorso e un profilo molto diverso dal suo.

Infine, Acquaroli ha ribadito il suo impegno nel rappresentare le Marche nelle sedi opportune, ma senza cercare una visibilità personale o politica. Per lui, ciò che conta realmente sono i risultati concreti ottenuti, specialmente se confrontati con la gestione regionale precedente, che aveva portato a un arretramento delle Marche sul piano europeo.

Tutti gli articoli