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ROMA - Ennesimo confronto a Roma presso il ministero delle imprese e del made in Italy tra il management della Beko e le segreterie nazionali e territoriali dei sindacati metalmeccanici e le Rsu dei vari siti italiani coinvolti nella lunghissima vertenza.
Un incontro incentrato sul nodo impiegatizio ancora fermo a Fabriano a 225 unità.
Dopo un acceso dibattito con forte dissenso da parte sindacale l’unica novità sostanziale emersa è che scendono di 20 unità gli esuberi tra gli impiegati nelle funzioni regionali, passando da 295 a 275, mentre sulla ricerca e sviluppo non è stato fatto alcun passo in avanti.
Per manifestare il dissenso dopo questo incontro, sabato mattina attorno alle ore 13 è stato programmato un presidio in occasione del passaggio della Tirreno Adriatico a Fabriano.
Beko ha dichiarato di aver dato incarico a Sernet per la ricerca di un investitore a Siena, mentre il Governo non si è detto ancora pronto ad acquisire lo stabilimento, pur comunicando di essere avanti nel percorso.
Per quanto riguarda le questioni ancora aperte sugli altri stabilimenti, è ancora in valutazione l’assegnazione a Comunanza di una nuova produzione; a Cassinetta c’è l’impegno a mantenere l’attuale assetto produttivo sul freddo; per Melano a Fabriano è in studio un nuovo prodotto. Infine si è iniziato a discutere anche degli strumenti da utilizzare.
Il prossimo incontro precedentemente fissato al Ministero per il 18 marzo, è stato posticipato al 25 marzo.