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È ricoverato in rianimazione all’ospedale Mazzini di Teramo il ragazzo di 19 anni caduto dal ponte di San Ferdinando nella notte tra venerdì e sabato. Un volo di circa 15 metri che gli ha causato lesioni gravi, in particolare alla colonna vertebrale. Le sue condizioni sono serie, ma non sarebbe in pericolo di vita.
La dinamica dell’accaduto è al vaglio della Procura, che ha aperto un’indagine per ricostruire con esattezza quanto accaduto e capire se il gesto sia stato volontario. Si ipotizza infatti che il giovane possa aver deciso di lanciarsi a causa di un forte disagio personale, legato – secondo le prime informazioni – a una delusione d’amore che avrebbe profondamente segnato il suo equilibrio emotivo.
Sebbene il punto della caduta sia parzialmente attutito dalla vegetazione sottostante, l’impatto ha provocato traumi seri, in particolare alla schiena. Il giovane, dopo i primi soccorsi, è stato subito trasferito nel reparto di terapia intensiva, dove resta in prognosi riservata.
Il magistrato di turno ha disposto l’acquisizione di tutta la documentazione sanitaria, comprese le cartelle cliniche relative a precedenti accessi del ragazzo al pronto soccorso. Gli inquirenti vogliono capire se ci siano stati segnali pregressi di disagio o episodi riconducibili a una fragilità psicologica.
Nei giorni scorsi i carabinieri hanno ascoltato amici, parenti e conoscenti. Il giovane, che frequenta ambienti scolastici della zona di San Benedetto del Tronto, avrebbe manifestato più volte negli ultimi tempi segnali di sofferenza interiore, parlando apertamente di insicurezze e difficoltà emotive.
Secondo quanto riferito dai familiari, il ragazzo aveva già vissuto un periodo turbolento e si era allontanato da casa, venendo poi ritrovato a Teramo dopo una fuga improvvisa. Sembra che anche in quella circostanza si fosse trattato di un tentativo di allontanarsi dalla sua quotidianità, forse in cerca di un equilibrio interiore mai davvero raggiunto.
Nelle ore precedenti alla caduta dal ponte, avrebbe avuto una discussione in ambito familiare, che potrebbe aver influito sul gesto. Tuttavia, ogni elemento è ora al vaglio degli inquirenti, che non escludono nessuna ipotesi.
A confermare lo stato di fragilità vissuto dal ragazzo anche alcuni episodi recenti, come l’aver cercato rifugio da amici o il tentativo di uscire da casa attraverso il balcone. Un disagio che aveva colpito anche i suoi coetanei, i quali, secondo quanto riportato, avevano cercato in tutti i modi di aiutarlo, circondandolo di affetto.
Ora la famiglia chiede rispetto e silenzio, mentre la comunità resta in attesa di sviluppi. La speranza, naturalmente, è che il giovane possa riprendersi e trovare un supporto adeguato per affrontare con serenità il suo futuro.