Montecassiano – Nuova ispezione nella villetta di via Pertini, per la difesa “scena compromessa”

Un’ispezione fiume quella che è stata eseguita nella giornata di sabato 2 Gennaio dai carabinieri della sezione investigazioni scientifiche di Ancona e del nucleo investigativo di Macerata per accertamenti irripetibili presso la villetta a schiera di via Pertini 31 a Montecassiano dove la sera della vigilia di Natale è stato rivenuto senza vita il corpo della 78enne Rosina Carsetti. Esaminati il giardino e il piano seminterrato. Restano il piano terra, il primo piano e la mansarda. L’ispezione dovrebbe riprendere martedì prossimo 5 gennaio, alle 10. Secondo l’Avv. Andrea Netti, uno dei legali dei tre indagati  la scena del crimine è compromessa. Ci sono decine di impronte. E per quello che riguarda il giardino, ha piovuto tantissimo. Ma c’è un particolare. Prima dell’ispezione, su disposizione della Procura (l’inchiesta è coordinata dal sostituto Vincenzo Carusi e dal procuratore capo Giovanni Giorgio), i carabinieri hanno prelevato materiale biologico da sotto le unghie del corpo di Rosina, qualche ora prima dei funerali celebrati nel pomeriggio in forma privata a Valle Cascia. Serviranno a capire se la vittima ha tentato di difendersi. C’è da dire però che le eventuali tracce potrebbero essere a distanza di giorni di difficile interpretazione dato che il cadavere è stato già a contatto con altre persone. Dipenderà comunque da cosa verrà rilevato. Nel caso vi fossero tracce di un soggetto non riconducibile ad uno dei tre indagati il quadro potrebbe mutare in modo significativo. L’autopsia è stata eseguita il 26 dicembre scorso dal ctu dottor Scendoni, presente anche il dottor Cacaci quale consulente di parte. Secondo la difesa il decesso è avvenuto a seguito di una rapina messa in atto da uno sconosciuto, secondo i familiari conviventi della donna: il marito Enrico Orazi, la figlia Arianna e il figlio di quest’ultima Enea Simonetti, indagati per concorso in omicidio, favoreggiamento e simulazione di reato. I militari hanno cercato tracce del rapinatore sconosciuto, che secondo il racconto dei familiari, si sarebbe introdotto in casa la sera della vigilia, avrebbe soffocato Rosina, intercettato Arianna e Enrico Orazi, immobilizzandoli e rinchiudendo il primo nel bagno del seminterrato, per poi fuggire con circa 2.000 euro.  Sequestrati telefoni cellulari e pc dei tre indagati per essere esaminati. Consulente della procura è l’analista forense Luca Russo.

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