Somministrazione dei vaccini, inchiesta su presunti favoritismi

Il fascicolo aperto dalla procura di Pescara riguarda la somministrazione di vaccini. I carabinieri del NAS hanno fatto visita sia agli uffici regionali dell’assessorato alla sanità che a quelli della Asl pescarese. Al momento, all’interno del fascicolo, non ci sono nomi di eventuali indagati e l’inchiesta è portata avanti dai sostituti procuratori Anna Benigni e Luca Sciarretta che vogliono vederci chiaro su una ipotesi di eventuali favoritismi nella somministrazione dei vaccini anti Covid 19. Proprio per questo da due giorni i militari stanno esaminando le carte che sono state messe loro a disposizione acquisendo così documenti negli uffici della sanità. I carabinieri si sono recati sia negli uffici amministrativi della sanità regionale in Via Conte De Ruvo che in quelli del dipartimento di prevenzione della salute della asl pescarese. I dati acquisiti riguardano le dosi utilizzate in questa fase 1 di vaccinazione. All’attenzione dei militari e della procura ci sono le liste dei destinatari di questi vaccini che, fino a oggi, sono stati somministrati a cinquemila persone in tutta la regione Abruzzo. Questi soggetti, che hanno ricevuto il vaccino, dovrebbero infatti rientrare nell’elenco dei soggetti prioritari in base a quello che è il piano strategico nazionale, vale a dire: operatori sanitari, sociosanitari, ospiti delle RSA e addetti ai servizi che sono collegati a queste strutture per poi proseguire con le categorie che hanno iniziato a ricevere i vaccini negli ultimi giorni, vale a dire gli ultra ottantenni, coloro che sono affetti da patologia gravi e via dicendo. Lo scopo dell’inchiesta è quello di di verificare un corretto adempimento di quanto stabilito e il rispetto delle indicazioni fornite dal governo sulla somministrazione delle dosi. Il tutto per evitare che ci siano dei cosiddetti fuori lista come si sarebbe verificato ad esempio in altre regioni come la Puglia, l’Emilia e la Calabria dove ci sono state denunce specifiche.

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