Screening nelle scuole, Ricci: “Stessi tamponi dell’Emilia-Romagna”

Al via giovedì 28 gennaio l’Operazione “Scuole Sicure” a Pesaro. “Saremo costretti a fare da soli, con le nostre forze, e risorse, sostituendoci alla Regione – dice il sindaco di Pesaro Matteo Ricci – E’ un’iniziativa che doveva fare la Regione: con la bella iniziativa dello screening gratuito ha almeno 600 mila tamponi inutilizzati, le Marche potevano diventare la Regione più sicura per il rientro scolastico, potevano essere effettuati periodicamente dando maggiore garanzia di sicurezza al rientro dalla scuola. Non lo si è voluto fare probabilmente perchè la proposta arrivava da una parte politica non uguale a quella della giunta regionale e questo già è un grave errore, perchè la campagna elettorale è finita e bisogna lavorare insieme. Abbiamo proposto di mettere a disposizione il personale, fino all’ultimo ci è stato detto che i tamponi sarebbero stati dati e poi ci si è inventati una motivazione burocratica che non sta nè in cielo nè in terra e ci è stato detto di no. Abbiamo scoperto che in altre realtà i tamponi sono stati forniti, davvero una brutta vicenda. Andremo avanti comunque, spero che la Regione capisca di aver fatto un errore, ritorni sui propri passi e capisca che questo intervento lo deve fare la Regione in tutte le Marche. Gli studenti che stanno a Pesaro a partire da giovedì avranno la possibilità di essere controllati con lo screening. Ma gli altri studenti non devono essere da meno. Noi nel frattempo andremo avanti per conto nostro, sperando in questo ripensamento generale». Ricci conferma che i tamponi li abbiamo acquistati attraverso le farmacie comunali, sono gli stessi tamponi che sta usando l’Emilia-Romagna per lo screening. Una cosa paradossale, abbiamo dovuto spendere 36 mila euro nei tamponi, mentre ce ne sono 600.00 euro della Regione chiusi in un magazzino. Solo questo fornisce la dimostrazione di come bisognerebbe collaborare, perchè tra cinque anni torneremo a fare campagna elettorale, ma per cinque anni dobbiamo lavorare insieme, nell’interesse dei pesaresi e marchigiani. Così si lavora, questo è lo spirito con il quale mi sono mosso. Ho un buon rapporto con l’assessore alla Sanità, ma alla fine in politica contano i fatti e le parole contano poco. Il fatto è che siamo costretti a farli da soli ed è grave, perchè parliamo di sicurezza sanitaria e scuola, dei nostri ragazzi, davvero un atteggiamento incomprensibile».

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