Pescara: chiusa sala ristorante abusiva di uno stabilimento balneare

Locali adibiti a sala ristorante, realizzati abusivamente sul lungomare di Pescara. Militari dipendenti dalla Stazione Navale della Guardia di Finanza di Pescara, nel corso dell’attività di controllo del territorio, finalizzata alla prevenzione e repressione degli illeciti di natura demaniale perpetrati lungo il litorale abruzzese, hanno denunciato il concessionario di uno stabilimento balneare, dopo aver accertato la realizzazione di innovazioni non autorizzate su area demaniale, tra l’altro senza rispettare le norme igienico sanitarie, di sicurezza, edilizie, ambientali, urbanistiche e di prevenzione incendi.
Nel dettaglio, la ditta che gestisce lo stabilimento balneare, già nell’estate 2020 approfittando degli esigui controlli eseguiti a causa della nota emergenza sanitaria, aveva regolarmente svolto l’attività lavorativa utilizzando opere non autorizzate, già oggetto di ordinanza di rimozione da parte del Comune scaturita da un primo intervento dei finanzieri. Nei mesi successivi, il titolare dello stabilimento, ha comunicato al Comune l’avvenuta rimozione delle suddette opere non autorizzate, provvedendovi però solo parzialmente.
Gli accertamenti operati nei primi mesi del 2021, hanno consentito di determinare con esattezza le opere abusive rimosse e quelle, invece, che permanevano abusivamente destinate sia alla preparazione degli alimenti che alla somministrazione.
Alla luce di quanto accertato, i militari delle Fiamme Gialle, con l’ausilio di un tecnico del Comune, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria competente, hanno posto sotto sequestro tali locali abusivi, per complessivi 180 metri quadri, impedendo la prosecuzione dell’attività di ristorazione.
Il rappresentante legale della società affidataria ed esercente l’attività commerciale sullo stabilimento balneare è stato denunciato all’Autorità Giudiziaria, cui dovrà rispondere per gli illeciti commessi. Oltre ai reati edilizi, paesaggistici e demaniali, al medesimo è stato contestato il reato di falso per aver presentato al Comune documentazione attestante la destinazione d’uso di alcuni locali non corrispondente al reale utilizzo.