Famiglia morta in casa a Macerata, il sindaco: “Comunità sconvolta”

Tre cadaveri in avanzato stato di decomposizione sono stati rinvenuti in una villetta in zona Borgo Santa Croce di Macerata. Si tratta di una coppia anziana con un figlio invalido. I termosifoni sono stati trovati accesi e questo fa pensare che il decesso risalga a vari mesi fa, 6 settembre 2021. ANSA/PICCHIONEWS.IT

E’ giallo sulla morte di un’intera famiglia a Macerata. Saranno necessari gli accertamenti medico legali (autopsia ed esame tossicologico) per individuare con esattezza le cause e anche una data più precisa del decesso di un’intera famiglia, due anziani coniugi (lei allettata dopo un ictus) e il figlio invalido, i cui cadaveri in avanzato stato di decomposizione sono stati rinvenuti stamane in una villa circondata da alberi nel quartiere di Borgo Santa Croce.
A lanciare l’allarme è stata una parente di Milano, che non riusciva a mettersi in contatto con loro da tempo. Sul luogo sono intervenuti i vigili del fuoco, che hanno sfondato la porta: a causa delle esalazioni nauseabonde hanno dovuto mettersi la maschera antigas per entrare, così come hanno dovuto fare gli agenti di polizia che indagano sull’episodio.
I corpi di Eros Cannulo, 80 anni, ex imprenditore ormai in pensione, della moglie Maria Angela Moretti, 75 anni, insegnante anche lei in pensione, e del figlio Alessandro, di 54, erano in punti diversi della casa: il padre in bagno, la madre sul letto e il figlio sul pavimento, vicino al letto.
La morte dovrebbe risalire a due-tre mesi fa e secondo i primi accertamenti svolti dalla Squadra Mobile, diretta da Matteo Luconi, e i rilievi della scientifica. Non ci sarebbe stato l’intervento di altre persone, dato che porte e finestre erano chiuse e non c’erano segni di effrazione. Ma che cosa sia accaduto tra quelle pareti è ancora tutto da ricostruire.
La famiglia Cannulo era molto riservata, tanto che per accorgersi della loro morte ci sono voluto mesi, anche in una città piccola come Macerata dove tutti si conoscono. La villa è circondata da alberi, la strada di accesso è chiusa da un cancello e conduce a una via non molto trafficata.
Da tempo ormai usciva solo il padre, date le condizioni della madre e quelle del figlio, che anni fa era stato investito da un’auto, finendo in una scarpata ed era stato in coma per un mese. Da allora aveva difficoltà di deambulazione.
Tra le piste iniziali anche quella di un fatto accidentale: quando vigili del fuoco e polizia sono entrati in casa i termosifoni erano accesi. Una stranezza che però potrebbe essere dovuta a fattori tecnici e secondo i vigili del fuoco non c’era traccia di monossido di carbonio nell’aria. Ma le altre piste sono tutte aperte, compresa l’eventualità di un malore del padre, che mandava avanti tutta la famiglia, andando a fare la spesa e preparando i pasti.
Per capirne di più servono appunto gli accertamenti medico legali, che saranno disposti quando il pm Stefania Ciccioli riceverà gli atti. I Cannulo erano benestanti: il padre aveva fondato e gestito una fabbrica di dispositivi meccanici e presse, poi ceduta a un imprenditore del nord Italia. Forse per questo, nonostante le difficoltà non erano seguiti dai servizi sociali del Comune.
Il sindaco Sandro Parcaroli parla di “una tragedia che ha sconvolto l’intera comunità e che ci fa riflettere”. “È evidente che le situazioni di solitudine e fragilità stanno aumentando in questo momento così difficile e dobbiamo essere tutti, istituzioni e cittadini, più attenti e solleciti nel riuscire a captare i bisogni legati all’isolamento sociale” scrive il sindaco su facebook.