Sigarette di contrabbando, 28 persone denunciate

ANCONA – Un ingegnoso sistema di contrabbando articolato tra i porti di Ancona e Salerno. É quanto scovato dalla guardia di finanza di Ancona nell’ambito dell’operazione “Duty Free“, durata oltre sei mesi, che ha portato anche al sequestro di oltre un quintale di sigarette, pari a 5.400 pacchetti. Ventotto persone sono state denunciate.

Il sistema permetteva d’introdurre illecitamente ingenti quantitativi di tabacchi lavorati esteri nel territorio italiano in totale evasione d’imposta. Artefici dell’illecita e proficua attività sono risultati essere alcuni membri, anche con ruoli di rilievo, degli equipaggi delle motonavi di un noto Gruppo di navigazione, estraneo ai fatti, che effettua le tratte sia tra la Grecia e l’Italia, con approdo nel porto di Ancona, sia tra la Tunisia e l’Italia con approdo nel porto di Salerno.

Tra i ventotto denunciati spiccano, infatti, comandanti, commissari di bordo, ufficiali di macchina, medici di bordo, ufficiali di coperta e perfino cuochi di bordo, camerieri, un elettricista e un addetto alle cabine. Gli indagati potevano, in virtù del loro lavoro di marittimi, utilizzare le sigarette acquistate a prezzi sensibilmente ridotti a bordo delle navi, in quanto destinate al consumo esclusivo come provvista di bordo e che, pertanto, recavano il bollino rosso di esenzione delle imposte del Monopolio fiscale tabacchi lavorati nonché la dicitura “duty free”, con packaging ed etichette di avvertenze in lingua italiana.

Le sigarette venivano trasbordate a mano, nascoste in anonimi plichi e riposte nel bagagliaio di un’autovettura di una compagnia di navigazione che era in uso, per motivi di lavoro, a uno dei soggetti denunciati presente sempre sottobordo e che veniva poi parcheggiata in appositi spazi. Successivamente, in altri orari della giornata, la vettura veniva prelevata da un altro soggetto originario di Ancona che agiva come basista e che provvedeva alla spedizione dei pacchi di sigarette.

Il valore della merce sequestrata ammonta a 28mila euro e i diritti evasi a quasi 24mila euro.