Sulmona, il candidato sindaco Andrea Gerosolimo: “La mia campagna elettorale finisce qui”

SULMONA – A una settimana dal turno di ballottaggio, a Sulmona il candidato Sindaco Andrea Gerosolimo annuncia di voler chiudere qui la campagna elettorale.

In una lettera pubblicata sulla propria pagina facebook, spiega le sue ragioni.

“La mia campagna finisce qui”, dice. Gerosolimo aveva ottenuto il 34,32% delle preferenze appoggiato da liste civiche di centro e sinistra, superato da Gianfranco Di Piero sostenuto da Pd, M5S e liste civiche (39,62% per lui). Terzo era arrivato Vittorio Masci con il 23,36% (centrodestra).

Ecco nel dettaglio cosa ha scritto.

“Carissimi cittadini di Sulmona, il risultato elettorale venuto fuori dalla consultazione del 3 e 4 ottobre scorsi, sancisce la mia personale sconfitta, non quella delle nostre liste e dei nostri candidati che, invece, hanno vinto”, scrive. ”

Ai 112 candidati e ai loro elettori va il mio più profondo ringraziamento per l’entusiasmo e la fiducia che mi hanno regalato. Ho perso, l’ho fatto con la dignità di chi sapeva di affrontare una battaglia durissima contro quel venticello calunnioso che ha sfiorato tanti cittadini. Tutto questo senza aver mai avuto a che fare con problemi giudiziari di qualsiasi tipo. Mesi e anni di attacchi personali gratuiti ed infondati hanno determinato un clima di ostilità e odio nei confronti dell’Andrea uomo, un clima che avvalora quel bisogno essenziale di pacificazione su cui mi sono battuto durante questa campagna elettorale”.

“Sono stato sottoposto a un linciaggio mediatico senza precedenti che è, addirittura, peggiorato negli ultimi due giorni. Un linciaggio umano che non auguro mai a nessuno di vivere. Sono in circolazione ed in mio possesso manifesti, video, commenti, chat di partiti politici in cui viene denigrata pesantemente la mia persona e non il mio ruolo. Negli ultimi due giorni è venuto meno anche quel sottile senso del pudore di offendere in privato e non in pubblico”.

“Questi contenuti saranno oggetto di attenzione da parte degli organi competenti perché superano di gran lunga i binari della critica politica andando a colpire il cuore dell’uomo Andrea Gerosolimo. Lo devo ai miei figli, alla mia famiglia, ai miei amici ed ai tanti sostenitori che mi hanno sempre regalato fiducia incondizionata”, aggiunge.

“Ho deciso di candidarmi senza fare troppi calcoli, consapevole di avere di fronte due coalizioni animate da un unico obiettivo, quello di abbattermi, coalizioni che hanno lasciato in secondo piano progetti e programmi per la Città.
L’accordo tra centro sinistra e centro destra, denominato da loro stessi “diagonale”, si è palesato a tal punto che candidati di centro destra hanno chiesto, sin dal primo turno, il voto per il candidato sindaco della sinistra. La cosa è apparsa ancora più evidente dall’invito al voto manifestato da alcuni candidati negli ultimi giorni. Per tale ragione è risultato vano anche qualsiasi tentativo di interlocuzione con tutte le forze di centro destra in prospettiva secondo turno. La verità è che avevano già deciso tutto da tempo, molto prima della competizione elettorale. Il loro obiettivo non era governare la città, ma abbattere Andrea Gerosolimo”, dice.

“Mi assumo tutta la responsabilità di questo risultato come ho sempre fatto nella mia vita. Aver preso circa 800 voti in meno delle mie liste rappresenta un dato significativo che consegna la Città al candidato sindaco Gianfranco Di Piero. Sulmona non può perdere tempo neanche un giorno in più, visti i grandi temi in discussione ed i numerosi problemi che sono sul tavolo. Pertanto, per quanto mi riguarda, la coalizione di sinistra può già iniziare a lavorare sulla futura giunta per guadagnare tempo prezioso a vantaggio della nostra Città. La mia campagna elettorale finisce qui”.

“Chiedo scusa a tutti i nostri sostenitori che avrebbero voluto continuare a lottare, ma nel contempo chiedo loro comprensione non per l’Andrea politico ma per l’Andrea uomo e padre che non può assolutamente permettere che vengano celebrati altri sette giorni di violenza verbale e di odio diffuso”.