Pd Marche: “Vietare gruppi che incitano a discriminazione. Acquaroli timido, 50 ore per una tardiva condanna”

ANCONA – Il gruppo assembleare marchigiano del Partito Democratico dice no ai rigurgiti fascisti e sabato 16 ottobre sarà a Roma per partecipare alla manifestazione indetta dai sindacati dopo i gravissimi fatti che lo scorso fine settimana hanno visto militanti di Forza Nuova prendere d’assalto la sede nazionale della Cgil.

Contestualmente, di concerto con tutti i gruppi assembleari del Pd nelle altre Regioni italiane, questa mattina è stata depositata una mozione per impegnare la giunta regionale ad attivarsi nei confronti del ministero dell’Interno al fine di procedere allo scioglimento di Forza Nuova e di tutti i movimenti politici di chiara ispirazione neofascista, in sintonia con il dettato costituzionale.

L’atto chiede inoltre un impegno da parte dell’Assemblea legislativa delle Marche volto a modificare lo Statuto regionale per vietare nel territorio ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, di genere, nazionali o religiosi, nonché bandire qualsiasi associazione, movimento o partito di chiara ispirazione fascista.

“Le inaccettabili violenze a cui l’Italia ha assistito sabato scorso – scrivono i dem – necessitano di una risposta immediata e inequivocabile sia sul piano sociale che su quello istituzionale. Saremo dunque a Roma per esprimere la nostra solidarietà alla Cgil, ribadire l’inviolabilità di ogni presidio democratico e chiedere il rispetto delle leggi attuative della XII disposizione transitoria e finale della Costituzione repubblicana, che vietano sotto ogni forma la ricostituzione del Partito fascista”.

“Quanto accaduto sabato – continua la nota del gruppo Pd – è il culmine di decine e decine di episodi che da tempo si stanno diffondendo in tutta Italia. Per arginare queste violenze è fondamentale che anche le istituzioni locali facciano sentire forte e chiara la loro posizione. Purtroppo, in tal senso, il presidente Acquaroli non ha dato buona prova di sé. La timidissima, tardiva e impersonale condanna della giunta regionale, arrivata a distanza di oltre 50 ore dall’assalto alla sede nazionale della Cgil, certificala mancanza di coraggio e di senso istituzionale del presidente, rimasto in silenzio di fronte ad atti preordinati di violenza squadrista. Un silenzio che dice molto della sua netta volontà di non schierarsi a difesa della Costituzione e per la condanna di episodi di matrice fascista. Auspichiamo che la mozione presentata questa mattina possa sanare questo sfregio alla sensibilità democratica e antifascista dei cittadini marchigiani e che, durante la discussione, il presidente Acquaroli possa finalmente chiarire la sua posizione e sgomberare il campo dalle fosche ombre nostalgiche che, non da oggi, delegittimano il ruolo che ricopre”.