Edda Negri Mussolini a Pescara, il M5S chiede che sia revocata la concessione della sala consiliare

PESCARA – Dopo l’aggiornamento del Consiglio Comunale odierno, durante la conferenza dei capigruppo il Movimento 5 Stelle ha chiesto ufficialmente, mettendolo a verbale, che sia al più presto revocata la concessione della sala consiliare per lo svolgimento dell’evento di presentazione del libro di Edda Negri Mussolini, prevista per il 16 ottobre prossimo.

I presentatori dell’evento, Fabrizio Piscione e Domenico di Carmine, rispettivamente presidente e vice presidente dell’associazione “Non vogliamo encomi – W solidarietà sociale italiana”, sono anche gli autori degli articoli pubblicati sul sito internet “www.ognoradesto.it” in cui compaiono ripetutamente dichiarazioni, immagini, riferimenti e considerazioni chiaramente inneggianti al fascismo e alla figura del Duce.

“Non può esserci spazio”, commenta la capogruppo del M5S Pescara Erika Alessandrini, “nel Comune di Pescara per chi porta avanti attività di propaganda e diffusione della cultura fascista, come fanno chiaramente i due presentatori dell’evento. Non può esserci spazio per chi mistifica la storia del nostro Paese ed inneggia al Duce con auguri di compleanno e fotomontaggi che lo ritraggono sulla torre civica della nostra Città mentre compie il saluto romano. Non può esserci spazio per l’indugio o i tentennamenti rispetto alla scelta di negare l’uso dello spazio della democrazia della nostra città a chi segue e propaganda la dittatura fascista. Tra l’altro, come già affermato nella conferenza dei capigruppo, segnaleremo alle autorità competenti il sito internet e i suoi autori”.

“Nello stesso giorno in cui a Roma sindacati e Anpi manifesteranno insieme a migliaia di cittadini dopo l’aggressione fascista di sabato scorso alla sede Cgil”, proseguono i consiglieri M5S Paolo Sola e Massimo Di Renzo, “la sala consiliare del Comune di Pescara non può ospitare la nipote di Benito Mussolini per la presentazione del suo libro. Un evento del tutto inopportuno già in circostanze normali, e a maggior ragione in un momento storico come questo in cui la tensione sociale è già alta ed ogni istituzione è chiamata, invece, ad un ruolo di calmieratore”.