Né affluenza né “effetto Perazzoli”: è stato un voto anti-Piunti. Ma per “Spazza” è già prova giunta

di Pier Paolo Flammini

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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Non è stata la scarsa affluenza né la ripetizione de “l’effetto Perazzoli” del 2016. La sconfitta di Pasqualino Piunti per mezzo di Antonio Spazzafumo è eclatante nei numeri – raramente è accaduto che un candidato recuperasse più del doppio rispetto a quanto ottenuto nel primo turno – ma ha cause ben precise che non sono quelle indicate dal sindaco uscente, né simili a quelle del 2016.

Cinque anni fa Paolo Perazzoli era favorito ma non riuscì a ricucire lo strappo evidente con il resto del Partito Democratico e della giunta Gaspari – oltre che con Luciano Agostini. Inoltre Perazzoli non veniva giudicato per i 10 anni gaspariani, dai quali invece si distanziava forse anche oltre il necessario.

Il voto di San Benedetto infatti è sempre stato, dall’inizio della campagna elettorale, un “referendum” su Piunti e il suo mandato. Il frazionamento delle opposizioni – e anche qui ci sarà da approfondire – aveva così favorito Piunti, perché tante debolezze sommate non fanno una forza. Il sindaco uscente, tuttavia, ambiva alla vittoria al primo turno, come talvolta suggeriva lui stesso e il suo gruppo.

Infatti il meccanismo del ballottaggio ha comportato due scenari a lui estremamente negativi: il successo di Spazzafumo e non degli altri “più a sinistra” innanzitutto. Spazzafumo infatti aveva più facilità aggregativa rispetto a Canducci o Bottiglieri, i quali avrebbero comunque perso un po’ del voto moderato. Voto che Spazzafumo ha avuto dalla sua, beneficiando anche dell’aggregazione a sinistra.

Piunti dunque ha perso il 16% dei voti rispetto al primo turno, dato in linea con il calo di votanti tra primo e secondo turno; ma non ne ha guadagnato nessuno, mentre Spazzafumo ha beneficiato del voto degli altri, tutti “anti-Piunti” (nonostante il calo del voto cumulato di tutti gli oppositori abbia sfiorato il 38%).

Le debolezze di Piunti sono adesso il punto di forza di Spazzafumo, ma anche elementi sui quali il giudizio dei cittadini – e della stampa – sarà severo, terminata la consueta luna di miele: Ballarin, lungomare, stadio Riviera delle Palme, Piscina, piazza Montebello, Area Brancadoro e Urbanistica sono solo alcuni dei temi da affrontare il prima possibile.

E per operare le scelte giuste, sarà necessaria anche una giunta comunale in grado di accompagnare il sindaco in carica. La scelta dei nuovi assessori sarà un passaggio non banale, e si rischiano esclusioni eccellenti.

A seconda di come queste scelte verranno digerite dalla maggioranza si potrà intuire in qualche modo quale sarà lo stile e le possibilità del mandato Spazzafumo.