Concessioni balneari, Cna Picena: “Pericoloso liquidare imprese con investimenti ancora da ammortizzare”

ASCOLI PICENO – Nella Manovra 2022 il governo è pronto a inserire un limite alle concessioni balneari anche sulla scorta della decisione del Consiglio di Stato di una proroga delle concessioni balneari solo fino al dicembre 2023Dal 1° gennaio 2024 tutte le concessioni in essere decadranno, dovranno essere ridiscusse e soprattutto “non ci sarà alcuna possibilità di proroga ulteriore, neanche per via legislativa, e il settore sarà comunque aperto alle regole della concorrenza”.

“Necessario introdurre un giusto equilibrio tra i principi della concorrenza e la doverosa tutela degli investimenti e degli interessi dei concessionari uscenti” dichiara Francesco Balloni Direttore della Cna Ascoli Piceno- 

“Occorre scongiurare – prosegue nella nota – un pesante impatto sociale ed economico su 30mila imprese balneari italiane,  800mila lavoratori e  un volume d’affari di 15 miliardi di euro all’anno e sul loro indotto, e le imprese del settore rischiano di essere messe in liquidazione dopo importanti investimenti ancora da ammortizzare per realizzare un’offerta di servizi turistici balneari di alta qualità, capace di attirare clienti e turisti responsabili e di alta gamma, un’esperienza quasi unica nel contesto europeo”.

Per questa nuova fase siamo pronti a condividere azioni con le altre parti sociali, ma ora la palla passa al legislatore che ha l’opportunità di risolvere una problematica che risulta urgente da troppo tempo. 

“Servono adeguate garanzie per tutelare gli imprenditori virtuosi che hanno investito nella valorizzazione delle strutture a vantaggio di un’offerta turistica più qualificata – dichiara la Presidente Cna Ascoli Piceno Arianna Trillini – dovranno essere prese in considerazione le varie casistiche in modo da adeguare la norma in modo organico con altri Paesi europei e risolvere la problematica senza penalizzazioni”