“Chi vuole vincolare la durata delle concessioni balneari agli investimenti non capisce un tubo di Demanio Marittimo”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “La nostra lotta si svolgerà su tre pilastri: le piazze, la politica e i tribunali”: così si è conclusa la relazione, quasi un’arringa, di Antonio Capacchione, presidente nazionale del Sib Confcommercio, che all’hotel Calabresi di San Benedetto ha parlato di fronte ad una nutrita platea di operatori balneari. Tema, ovviamente, la direttiva Bolkestein e la sentenza del Consiglio di Stato che azzera le concessioni demaniali al 31 dicembre 2023.

“Noi abbiamo creato un sistema imprenditoriale che il mondo ci invidia – ha detto – Noi abbiamo ricreato la socialità delle piazze nel momento in cui le piazze si sono svuotate, garantendo una gestione familiare e un senso di appartenenza per la clientela senza pari nel mondo. I clienti vengono da noi perché si sentono come a casa loro, questo ci dicono”.

Commentando la sentenza, Capacchione ha affermato “che si tratta della capitolazione di una politica debole e impotente di fronte al potere giudiziario, che dà addirittura tempi e vincoli al potere legislativo”. Potere giudiziario criticato perché “soltanto un mese fa un Tar aveva ribadito che la decisione del Parlamento del 2018 di concedere la proroga delle licenze demaniali fino al 2033 era perfettamente legittima: che paese è quello in cui ogni tribunale afferma qualcosa di diverso? Come è possibile investire?”.

Ribadendo che “la concessione riguarda lo spazio sabbioso, di proprietà pubblica, mentre il manufatto costruito dai privati sugli spazi concessi è appunto di proprietà privata e non può essere acquistato in una eventuale asta”, Capacchione ha anche ammonito: “Chi parla di tarare la durata della concessione agli investimenti effettuati non capisce niente di demanio marittimo: noi non possiamo costruire palazzi e quindi investire periodicamente: esistono vincoli stringenti sulle opere realizzabili. La concessione serve per la migliore gestione del bene pubblico, e questo è quanto è stato fatto in Italia in questi decenni, i risultati del settore parlano chiaro”.

Altro aspetto quello della risposta di Spagna, Portogallo e altri paesi europei alla direttiva Bolkestein: “Sono situazioni differenti da paese a paese e per questo ognuno ha in qualche modo disinnescato gli effetti perversi della direttiva sulla base delle caratteristiche sue proprie. Lì le proroghe sono state fino a 75 anni, usando il termine fino a e non di 75 anni”.

Durante l’incontro, al quale hanno preso parola anche Fausto Calabresi, Enrica Ciabattoni del Sib Confcommercio di San Benedetto, Riccardo Padovano presidente Confcommercio Pescara, Alessandro Svarioni presidente Confcommercio Piceno.