Inchiesta appalto Asl: due anni di reclusione per gli imputati, ma la pena è stata sospesa

Inchiesta appalto Asl, Ciamponi

PESCARA – Hanno patteggiato due anni di reclusione Domenico Mattucci e Luigia Dolce, imputati nell’ambito dell’inchiesta sul presunto appalto pilotato da 11 milioni di euro relativo all’affidamento della gestione di residenze psichiatriche extra ospedaliere. La pena, però, è stata sospesa.

L’udienza si è svolta davanti al Giudice del Tribunale di Pescara. In aula erano presenti i pm Luca Sciarretta e Anna Benigni, il difensore di Mattucci, l’avvocato Giuliano Milia, e i legali di Dolce, gli avvocati Matteo Cavallucci e Augusto La Morgia.

All’epoca dei fatti Mattucci era il presidente della Cooperativa ‘La Rondine’, che si aggiudicò l’appalto, mentre la psicologa Dolce era la coordinatrice della stessa cooperativa. Entrambi sono finiti prima in carcere e poi ai domiciliari, per tornare in libertà il 14 maggio 2021, dopo aver fornito la loro confessione sui fatti. Con loro era stato arrestato anche Sabatino Trotta, dirigente del Dipartimento di Salute Mentale della Asl di Pescara, che purtroppo nello stesso giorno del suo arrivo al carcere di Vasto si è tolto la vita.

Per l’indagato Vincenzo Ciamponi, direttore generale della Asl di Pescara, dopo la chiusura delle indagini si procede con il regolare iter giudiziario. Gli viene contestato il reato di corruzione in riferimento alla firma dell’appalto. Stralciate, invece, le posizioni dei due componenti della commissione di gara.