Provincia “Ascoli-San Benedetto”: un Pesce d’Aprile

Era un Pesce d’Aprile il nostro articolo sul cambio di denominazione della provincia Picena in “Ascoli-San Benedetto”. Un modo scherzoso ma anche utile per riflettere sulla storica amicizia/rivalità tra le due città, punto di forza del campanilismo e allo stesso tempo limite di una provincia sempre troppo divisa.

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Sarà Provincia di Ascoli Piceno-San Benedetto del Tronto. Anzi: Ascoli-San Benedetto, per non eccedere in lunghezza. L’accordo, che verrà reso noto ufficialmente nei prossimi giorni, è stato preso dai sindaci Marco Fioravanti e Antonio Spazzafumo, ed è stato oggetto di analisi già dai primi incontri ufficiali tra i due primi cittadini all’indomani dell’elezione del sambenedettese Spazzafumo, nell’ottobre 2021.

La notizia è stata confermata a VeraTv.it da fonti ufficiali interne alle due segreterie comunali.

La richiesta di Spazzafumo è parte di una serie di collaborazioni ristrette tra le due città, che hanno l’obiettivo di realizzare una sinergia amministrativa-mediatica sia per aumentare il peso nei confronti delle scelte della Regione sia per migliorare la visibilità di tutto il Piceno. Il fatto che nelle due maggioranze non siano presenti elementi del Partito Democratico, solitamente molto sensibile all’area offidana e della Vallata del Tronto, è stato un elemento che ha favorito questa intesa.

Sul fronte sanitario, ad esempio, il rafforzamento dell’ospedale Mazzoni di Ascoli come ospedale di Primo Livello e un nuovo ospedale, al momento definibile come “di base”, a San Benedetto. Nelle scorse settimane, l’appoggio indefesso di San Benedetto per la candidatura di Ascoli come Capitale Italiana della Cultura 2024. Ci sarà uniformità per la richiesta della ferrovia dei Due Mari, con il collegamento da Ascoli a Rieti e quindi del Piceno a Roma.

Da parte sua Spazzafumo ha fatto pesare che la popolazione sambenedettese è oramai superiore a quella di Ascoli, per cui la doppia denominazione rappresenterebbe un punto di equilibrio tra le due città. Nel corso del tempo, essere co-capoluogo potrebbe portare in riva all’Adriatico alcuni servizi come il Tribunale, alcuni uffici della Provincia e altri servizi come quelli sanitari e scolastici.

Non mancherà una sinergia in ambito turistico, necessaria alla Riviera per “destagionalizzare” e all’ex unico capoluogo piceno per attrarre visitatori: e dunque si preannuncia una serie di eventi su base culinaria e paesaggistico-architettonica che si svilupperanno nei mesi di aprile e maggio e settembre e ottobre, a partire dal 2023. 

A livello burocratico, sarà necessaria una doppia approvazione di una mozione da parte dei due consigli comunali, che sarà appoggiata ulteriormente da un voto favorevole dell’identico documento da parte della Provincia di Ascoli: a tal proposito, nell’ultimo incontro avvenuto nella serata di lunedì sera proprio a Palazzo San Filippo l’attuale presidente della Provincia Sergio Loggi (anche sindaco di Monteprandone) ha dato la sua formale adesione. 

Entro la metà di maggio i tre documenti saranno inviati alla Regione Marche e alla Presidenza del Consiglio. L’obiettivo è avviare un iter con voto parlamentare entro la fine dell’anno.