Calcio & lacrime: da Renzi e Traini un inno all’umanità del pallone

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Avevamo visto qualche giorno fa, nella faccia da eterno bambino di un campione come Paulo Dybala, un volto solcato da lacrime sincere, per l’addio alla Juve dopo sette stagioni. Vero, la causa di quella commozione al momento del saluto alla sua tifoseria andava ricercata nella mancanza di un accordo economico e non in questioni sentimentali. Ma Dybala, piangendo a quel modo, ha in qualche modo riconiugato il calcio con la sua essenza di base: un gioco che è un sogno, il ritorno all’infanzia e a sentimenti non corrotti dal denaro, dalla falsità, dall’arrivismo. Che sia così o ci si illuda, è un altro discorso.

Ma se le lacrime di Dybala hanno avuto una ribalta non solo nazionale, nella giornata di domenica 22 maggio, lungo l’asse San Benedetto-Pineto, altre lacrime sono comparse su altri volti. Parliamo del presidente della Samb Roberto Renzi e del direttore generale del Porto d’Ascoli Calcio Gigi Traini.

Renzi, immediatamente dopo il fischio finale, era abbracciato a Frulla in tribuna e sembrava ricorrere al sostegno del centrocampista infortunato per raggiungere il rettangolo di gioco. “Sono distrutto” è riuscito a dire, il volto contratto dalla tensione del finale di partita. Qualche minuto dopo, salutati i tifosi assieme al resto della squadra, era pronto per una intervista. Eppure, dopo le prime parole, l’emozione ha preso il sopravvento.

Le lacrime gli sono comparse agli occhi e un groppo alla gola gli ha impedito per qualche secondo di parlare, non riuscendo neanche a rimediare con una delle sue solite battute. Un anno sul filo del rasoio dopo l’acquisto del titolo sportivo per 540 mila euro, la corsa per l’iscrizione in C sfumata per gli ormai noti 320 mila euro di contributi Inps, i ricorsi, l’esclusione e poi la riconferma per la Serie D, la squadra costruita in poco tempo e troppo tardi, il campionato compromesso dopo le prime quattro partite a zero punti, i cambi di allenatore fino al caos attorno alla scelta di Pirozzi e quindi, quasi costretto, ecco il duo Alfonsi-Visi e una “remuntada” verso i play off conquistati però solo all’ultima giornata.

Tutto questo, le tante critiche, le difficoltà, gli errori, devono essergli scorse davanti e quel risultato minimo, i play off, lo hanno portato ad una commozione sincera, umanamente molto apprezzabile. Applaudito dai suoi calciatori negli spogliatoi (attenzione a non aver esagerato con la festa…), Renzi ha il compito di ricucire o cucire il rapporto con un ambiente ancora sotto choc per quanto avvenuto di recente.

Al Riviera delle Palme invece le lacrime sono state quelle del direttore generale Gigi Traini. Commozione sgorgata fuori, durante il colloquio con i giornalisti a commento del campionato del Porto d’Ascoli, al momento di ringraziare il presidente Vittorio Massi in qualità di artefice principale della precedente promozione e della salvezza conquistata in questo campionato.

Anche in questo caso, nodo alla gola e poi lacrime, consolate stavolta proprio da Massi, che ha abbracciato il suo collaboratore in uno dei gesti più belli dell’anno.

Lacrime sincere, quelle di Dybala, Renzi e Traini. Grazie.