Troppe morti in divisa, Siap: “I drammi si prevengono, serve lo psicologo”

Tre drammi in soli 5 giorni tra il personale delle forze dell’ordine operante nelle Marche. L’ultima terribile notizia che ha lasciato tutti sconvolti, arriva da Fermo, dove si è tolto la vita un tenente dei carabinieri di 55 anni. Accanto a lui, nell’appartamento dove alloggiava è stato trovato morto anche il cane.

Sempre a Fermo, 24 ore prima un poliziotto cinquantenne si è sparato con la pistola d’ordinanza: il corpo senza vita era stato trovato all’interno della sua auto sul belvedere di Capodarco. Mercoledì scorso, 25 maggio, invece, un agente di soli 23 anni originario di Ascoli Piceno si era ucciso nel suo alloggio nella Questura di Ancona dove lavorava.

E a fine aprile, a Pesaro, un altro carabiniere aveva deciso di farla finita. Casi non collegati, dato che non si conoscevano, ma che lasciano aperti tanti interrogativi.
“Una situazione sempre più preoccupante. Lo abbiamo detto e ripetuto da tempo: bisogna prevedere l’introduzione di un apparato di supporto psicologico” sottolinea Andrea Cerqua, segretario provinciale del sindacato della Polizia.

“Sono passati più di due anni dalla presentazione al “Tavolo di confronto tra l’Amministrazione della Pubblica Sicurezza e il sindacato, per la prevenzione e la gestione del disagio”. Si erano definite le azioni, ma la mancanza di fondi non ha fatto partire il supporto che vuole prevenire i fenomeni suicidari” prosegue Cerqua.

Che ha un timore: “Non vorrei che ci fossero episodi emulativi. Come sindacato non possiamo che stringerci ai familiari e promettere che come Siap continueremo la battaglia per prevenire drammi come quelli che hanno vissuto in queste ore le famiglie delle vittime” conclude il sindacalista.
Da inizio 2022 ad oggi 29 rappresentanti delle forze dell’ordine si sono uccisi. In tutto il 2021, erano stati 57. Numeri che devono far riflettere.