Processo Carriera, le parti civili chiedono un risarcimento di 84 mila euro

PESARO – Si è aperto presso il Tribunale di Pesaro il processo contro Umberto Carriera, leader del Movimento “IoApro” e la compagna Clarissa Rosselli. I fatti risalgono al 15 gennaio 2021, quando Carriera aveva aperto il suo ristorante “La Grande Bellezza” di Mombaroccio, per protesta contro le limitazioni anticovid. L’episodio al centro del processo è il fatto che Carriera aveva filmato, insieme alla sua compagna, l’ingresso degli agenti di polizia, diffondendo le immagini sui social e scatenando reazioni degli utenti on line. Il ristoratore è stato denunciato dal commissario Paolo Badioli, che si è costituito parte civile, insieme a tre sindacati di polizia, richieste ammesse dal giudice Andrea Piersantelli. Le parti civili hanno richiesto, nel complesso, 84 mila euro di risarcimento. I due imputati sono accusati di diffamazione con l’aggravante di fatto commesso contro il pubblico ufficiale e diffusione di un video o audio carpito in maniera fraudolenta. Il processo è stato aggiornato al 10 ottobre con l’udienza per il conferimento dell’incarico peritale per la copia forense del cellulare della compagna di Carriera con il quale la sera del 15 gennaio sono stati filmati i poliziotti. Il 5 dicembre è stata invece fissata l’udienza di prosecuzione per l’esame dei test del pm. L’avvocato Carlo Rampino, legale del commissario Badioli, si riserverà di nominare, nell’udienza del 10 ottobre, un proprio perito che assisterà all’estrazione forense del video. Nella lista dei testimoni della difesa c’è anche l’onorevole Vittorio Sgarbi. “E’ il primo atto – commenta Carriera all’uscita dal Tribunale – da parte mia c’è e c’è sempre stato massimo rispetto per le forze dell’ordine. Credo che quel 15 gennaio abbiano esagerato, quattro posti di blocco per arrivare al mio ristorante, 20 agenti che fanno irruzione a cena finita, per un ristorante vuoto. Mi è sembrata un’esagerazione, ho ritenuto opportuno filmare quello che è accaduto. E senza dimenticare che lo stesso tribunale ha annullato le multe relative a quella cena. Pubblicato il video, i cittadini hanno commentato quello che è accaduto, ma io in questo non ho alcuna responsabilità”.